Juniores Nazionali: l’Orvietana Ko con la capolista

Termina 0-2 la gara dell’ultima giornata di andata che vedeva impegnata all’anistadio Muzi la formazione Juniores dell’Orvietana, terza in classifica prima di questa gara, contro la capolista CastelRigone. Sabato prossimo sempre in casa comincia il girone di ritorno contro il San Marino.

ORVIETANA – CASTELRIGONE 0-2
ORVIETANA: Pasquini, Tiberi (14’pt Violi), Fattorini, Cocino, Bedini, Loffredo (9’st Menichelli), Crisanti, Muccifori, Carbone, Scurti (20’st Voka), Costagrande. A disp.: Casalicchio, Servoli, Lanzi, Sciarrillo. All.: Dragoni.
CASTELRIGONE: Vagnetti, Raschi, Castellini, Giorgini, Farnelli, Timi, Boschi (32’st Falah), Ricci (41’st Cirimbilli), Fagioli, Gentile, Volpi (24’st Oliovecchio). A disp.: Pierini, Bocci, Patacca. All.: Alessandria.
ARBITRO: Bergonzini di Terni (Menichetti e Urbani di Orvieto).
MARCATORI: 9’pt Ricci, 47’st Fagioli.
NOTE: ammoniti Fattorini e Muccifori (O), Fagioli e Gentile (CR). Angoli: 5-5. Recupero: 0’pt, 3’st.

Il Castel Rigone, già campione d’inverno, conferma la leadership del girone vincendo il derby contro l’Orvietana con il più classico dei punteggi. Un gol per tempo, il secondo in realtà nel recupero quando i biancorossi padroni di casa erano tutti all’attacco alla ricerca del pari. Gara vibrante con una traversa per parte, tanto agonismo e qualche protesta. E’ il match clou di giornata, si affrontano la prima e la terza in classifica e dopo appena sei minuti la gara prende subito la direzione degli ospiti. Cocino interviene su Boschi, viene assegnata la punizione da poco fuori area e Ricci, con una splendida traiettoria a girare, spedisce la palla alle spalle di Pasquini. Orvietana subito sotto nel punteggio e padroni di casa che sembrano subire troppo la migliore condizione fisico atletica degli avversari, tanto che difficilmente i biancorossi riescono a presentarsi dalle parti di Vagnetti. Come se non bastasse appena al 9′ si infortuna il difensore Tiberi, l’Orvietana resta per quasi cinque minuti in inferiorità prima di inserire Violi. Il Castelrigone arriva sempre prima sulla palla e a metà tempo Pasquini in tuffo su una conclusione di Fagioli nega il raddoppio agli ospiti. Ma i padroni di casa diventano pericolosissimi allo scadere della prima frazione con Bedini che raccoglie sottoporta la palla proveniente da un calcio piazzato e coglie, complice una deviazione, la traversa. Costagrande e Muccifori provano allora il forcing ma è il solo Carbone là davanti che può competere fisicamente con la retroguardia del Castelrigone. Il tempo si chiude con le proteste locali per l’atterramento di Muccifori in area, sembra rigore, si accende un po’ di nervosismo e in tutta risposta l’arbitro manda tutti negli spogliatoi decretando anticipatamente, viste le lunghe soste per l’infortunio a Tiberi, la fine delle ostilità. Nella ripresa si pareggia subito il conto dei legni, stavolta è Boschi ad approfittare di un errore della difesa e a provare il pallonetto a superare Pasquini: traversa piena. Dall’altra parte Vagnetti deve opporsi alle incursioni di Costagrande e Carbone e intorno all’11 per due volte la sua porta sembra vacillare, la palla danza pericolosamente nell’area piccola senza che nessuno in maglia biancorossa riesca ad approfittarne. Dragoni allora cambia prima la retroguardia inserendo anche Menichelli e infine manda in campo Voka, uno dei bomber della squadra. Ma è sempre Costagrande a rendersi pericoloso per l’Orvietana con un colpo di testa intorno alla mezz’ora che Vagnetti controlla. Col passare del tempo le azioni si fanno più confuse, i padroni di casa provano a spingere di più rischiando però le ripartenze. Timi è il giocatore più lucido tra i ragazzi di Alessandria che incita continuamente i suoi. Il finale infatti regala ancora gioie agli ospiti, prima Fagioli chiama al grande intervento Pasquini e infine nel recupero con l’Orvietana tutta protesa in avanti, il classico contropiede chiude la gara: è Fagioli che prende palla fuori area, arriva sottoporta e firma il 2-0. Finale che poi è l’esatta replica del primo tempo, nervosismo per qualche fallo di troppo e arbitro che al primo accenno di intemperanze fischia la fine ignorando i quattro minuti precedentemente assegnati.