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Azzurra a Battipaglia, Telematica a Porano, Arrapaho a casa

Dopo lo stop per neve che ha tenuto quasi due settimane ibernati i campionati, si torna a giocare regolarmente nei campionati di basket nazionali. La Ceprini Costruzioni affronta la lunga trasferta in quel di Battipaglia e gioca nell’anticipo della 6° giornata di ritorno in A2 donne contro la Carpedil (sabato 18 febbraio ore 19.30), la Telematica ospita al PalaPorano il derby contro Assisi nella 7° giornata di ritorno in DNC. Non giocano invece i ragazzi dell’Arrapaho Orvieto: la gara infatti in programma domenica a Umbertide contro i Leoni Altotevere è stata rinviata a domenica 26 febbraio alle ore 20.45.

Trasferta dunque importante per la Ceprini che scende a Battipaglia a ranghi completi. Fatta eccezione per Capolicchio, convalescente dopo l’intervento subito, le ragazze di coach Bondi sono tutti abili e tutte in forma per andar a conquistare due punti preziosissimi a casa di Potolicchio e compagne. La Carpedil non starà certamente con le mani in mano: ambiente ostico, squadra viva senza primedonne, Battipaglia può contare su un collettivo che sta giocando bene e con il giusto atteggiamento. Su tutte spicca il play USA D’Alie e insieme a lei la guardia Potolicchio, sono loro il braccio armato ben supportate da Bona e Ribezzo sotto canestro e dalla veterana, ma sempreverde Guida guardia dal tiro mortifero. Le orvietane però possono giocarsela a tutto ritmo: lo stop per neve non ha scalfito la voglia di fare bene e la settimana che ha visto l’esordio in maglia azzurra di Francesca Mariani ha dato grande slancio a tutta la truppa Ceprini.

In arrivo dalla vittoria di Foligno, nel recupero di campionato, la Telematica affronta domenica 19 febbraio alle ore 18.00 Assisi. Nonostante una classifica incasinata come non mai – sono infatti tante le gare da recuperare causa maltempo – i ragazzi di coach Brandoni sembrano aver intrapreso con il piede giusto il girone di ritorno continuando a tenersi stretta la zona podio ma sopratutto non mollando mai le prime della classe. Assisi arriva da penultima del gruppo, poche speranze ma tanta voglia di concludere al meglio.

Gli Arrapaho, dunque vedono rinviata l’ultima giornata di stagione regolare. Dopo la brutta vicenda di giovedì scorso, quando nel recupero contro Rieti, la squadra di coah Piersante si è vista penalizzare con una vittoria a tavolino forse decisa in maniera troppo sbrigativa (il medico di campo sarebbe arrivato al PalaPorano con qualche minuto di ritardo causa incidente), lo stop dovuto al rinvio non è quanto di meglio gli indiani potessero volere. Tornare in campo subito e andare a concludere il campionato era forse la miglior ripresa.

Serie A2 girone B – 6R giornata
CARPEDIL BATTIPAGLIA – CEPRINI COSTRUZIONI ORVIETO
(sabato 18 febbraio 18.00)

Serie DNC girone F – 7R giornata
TELEMATICA ORVIETOBASKET ASSISI
(domenica 19 febbraio  ore 18.00)

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24 Comments

  • Monica Riccio

    Ora basta. Sarà pubblicata solo la posizione ufficiale della società. chiudo i commenti perché sinceramente non ci meritiamo marco e io (sopratutto io dato quanto mi sforzo di fare da anni per gli arrapaho e per lo sport orvietano in genere) un simile trattamento. quindi i commenti sono chiusi sarà pure angosciante ma sono io a decidere e visti gli attacchi che mi hanno offesa come tifosa e come giornalista questo è, se vi piace ok, se non vi piace, accomodarsi a leggere altri giornali on line su cui si parla di tutto lo sport orvietano … se esistono …

  • Leonardo Pimpolari

    Il divertimento, a mio modesto avviso, dovrebbe essere alla base di qualsiasi sport, di qualsiasi categoria, a qualsiasi età. Questo ovviamente non vuol dire “giocare tanto per farlo” o “usare il divertimento come scusa”. Anzi mi meraviglio che giornalisti sportivi riescano anche solo a pensarla una cosa del genere.
    Per quanto riguarda il fatto in particolare forse il problema non è stato ben chiarito: la colpa è in primis degli Arrapaho (tutti) che non hanno saputo farsi trovare preparati ad un seppur imprevedibile evento (così anche la sig. Riccio e il sig. Gobbino sono contenti), ma il comportamento di arbitri e giocatori avversari che in primis non si preoccupano di un uomo che è arrivato con 120secondi di ritardo a seguito di un incidente, ma altresì di far seguire alla lettera un regolamento non è sportivamente etico.
    In qualsiasi sistema di leggi esiste la regola ed esiste il buon senso e il caso citato dal sig. Gobbino, che non ha nulla a che vedere con quello accaduto, a mio avviso avvalora la tesi degli Arrapaho.
    Poi anche questa storia dei commmenti: il giornale è vostro è chiaramente voi decidete cosa pubblicare e sono pienamente d’accordo nel censurare dichiarazioni che potrebbero dare futuri problemi, ma chiudere la possibilità di commentare e quindi dire con educazione e sincerità quello che si pensa è angosciante.
    A questo commento seguirà probabilmente uno scritto ufficiale della Società Arrapaho che, proprio perchè non pensiamo solo a divertirci, ha deciso di mettere le cose in chiaro.
    Per concludere e per rispondere al sig. Gobbino, secondo De Coubertin quelli di Rieti hanno vinto senza partecipare, il che li rende “antisportivi”.

  • Marco Gobbino

    Quello che io mi sono permesso di contestare nel primo mio commento che ha scatenato questo putiferio è l’aver accusato di antisportività gli avversari (ed è una lotta che io faccio anche e soprattutto nel calcio dove succede molto di peggio) lo scorso anno quando l’Orvietana fece reclamo contro un giocatore della Pianese che stando al referto doveva avere 26 anni invece in realtà ne aveva 19 (e se ne avesse avuti 26 l’Orvietana avrebbe vinto a tavolino) io pubblicai la foto del giocatore in questione dove si vedeva che era giovane: vi lascio immaginare quanto furono contenti i dirigenti dell’Orvietana… questo solo per dire che sì per fortuna lo sport è ben altra cosa, è quella cosa regolamentata da norme chiare che prevedono che una gara non possa iniziare senza il medico e che non si può far attendere più di un certo tempo la squadra avversaria. Le “cause di forza maggiore” non hanno impedito agli arbitri, alla squadra di casa, alla squadra ospite e al pubblico di arrivare al palasport quindi non c’erano cause di forza maggiore. Il calcio , il basket o la pallamano non c’entrano nulla con questi discorsi.

    e ora la chiudiamo qui con i commenti su questa storia!

  • Monica Riccio

    ultimo mio intervento poi chiudo: io non voglio travisare proprio niente, mi pare di essere stata chiarissima, se volete date degli antisportivi al rieti ok ma le regole sono le regole e vanno rispettate e a questo punto male che non sapevate della casella da barrare queste cose i dirigenti in campo le devono sapere e le devono far valere quando è giusto come mi pare in questo caso la scusa del divertirsi solo non regge però mi spiace

  • Rainbow

    L’impedimento è stato oggettivo, credo che più che il risultato si critichi l’atteggiamento di maleducazione sia degli avversari che hanno esultato( in classifica sono credo penultimi mah!)e p0i degli arbitri che mentre il dottore cercava educatamente di spiegare le ragioni del ritardo lo hanno ignorato!! Il risultato non sarebbe cambiato ma forse non avrebbe lasciato tutta questa amarezza.
    Cara Roberta io credo che tu non ti dbba scusare con nessuno anzi si dovrebbero scusare le persone che hanno detto parole di troppo e sbattutto qualche porta di troppo.A volte prima diparlare bisogna essere ben informati.

  • Bernardo Mattioni

    Cari Sig.ra Riccio, Sig. Gobbino,

    vorrei semplicemente mettere in luce alcuni punti che io considerei decisivi nell’analisi di quanto avvenuto:

    1) Gli stessi “giocatori” che sul campo (che brutta espressione) hanno vinto l’anno scorso ed hanno, almeno fino ad ora, conquistato il primo posto nell’attuale campionato sono proprio gli stessi che 3 anni fa si ritrovavano il sabato pomeriggio alla palestra del geometri per fare le zonette. Il fatto che abbiamo deciso di giocare con i “bambini grandi” non ci fa comunque dimenticare da dove proveniamo. Sarebbe presuntuoso ed arrogante.

    2) Ci sono delle regole? L’avevamo notato, grazie. Qui si sta parlando di un’altra cosa.

    3)”Trincerarsi dietro il vogliamo solo divertirci”? Anche qui forse c’è un fraintendimento. Credo di parlare a nome del gruppo quando dico che nessuno si diverte a perdere. Mi dispiace deludervi Signori, ma noi continuiamo a stare sul parquet perché ci piace giocare a pallacanestro. Il fatto che si sia riusciti ad arrivare fin dove siamo ora non ha assolutamente intaccato i propositi delle origini. È un dato di fatto che per affrontare una categoria superiore gli impegni si moltiplicano; difatti, io non ho potuto finora garantire la mia totale disponibilità…quindi parlo per esperienza diretta.

    4) Se non si può alzare la voce di fronte ad una fatto (sottolineo fatto) del genere, mi chiedo con che coraggio si possa leggere fior fiore di testate giornalistiche sportive alle quali fanno riferimento bacini d’utenza ben più ampi del Vostro che sbandierano oltraggi ed ingiustizie per supposti torti arbitrali la cui oggettività è quantomeno risibile…

    5) Tre consigli per l’amico Franck.
    -Si scrive anche senza c, si risparmia tempo.
    -Si firmi con il suo vero nome.
    -La bocca svolge varie funzioni, tra cui la respirazione ed il nutrimento. Non sovraccarichiamola con altre opzioni secondarie e decisamente più comlicate, leggasi “comunicazione”. (Perdoni la meronimia tra bocca e comunicazione, sono sicuro che abbia inteso appieno quanto intendevo).

  • G. B.

    Frank tolto che quest’anno abbiamo quasi sempre vinto e che siamo secondo me la squadra più forte del campionato nessuno pensa di essere un giocatore immagina se qualcuno può pensare di essere un professionista….le altre squadre penseranno diversamente però poi l’unico modo che hanno di vincere è attaccarsi a 2 min e festeggiare perché sono gli UNICI CHE HANNO “””””VINTO”””””” a porano

  • SIMONE BRUNORI

    Evito di rimarcare qualsiasi commento, pero’ nel susseguirsi di tutte queste situazioni pensate come ci si possa sentire quando gli arbitri ti dicono di firmare il referto, ufficializzandolo, e poi una volta firmato, venire a conoscenza che per intentare un ricorso andava siglata una casella…. Ma ormai firmato….forse dalla neutralita’ che ci si dovrebbe aspettare da un arbitro, non avrebbe dovuto dirlo prima? Noi facciamo i giocatori e nongli emanatori di regolamenti!!! Come si dice, cornuti e mazziati…
    Simone Brunori

  • Giacomo Tafuro

    Mi dispiace Monica vedo che si vogliono travisare delle cose e si prendono in considerazione solo alcune parti di un discorso molto più ampio.La frase “L’applicazione maniacale delle regole lasciatela ai professionisti , noi vogliamo solo divertirci” è solo per far capire il perchè noi giochiamo, non che non vogliamo che le regole vengano applicate ( e comunque non potrà essere fatto nessun ricorso perchè gli arbitri , così bravi nell’applicare le regole, non ci hanno detto che avremmo potuto farlo solo apponendo una firma in calce al referto)
    Caro Franck gli Arrapaho quest’anno hanno vinto 11 partite su 15 , contando anche questa sconfitta, ed in nessun articolo si è mai parlato di professionisti o di gente che gioca solo per vincere. Bisognerebbe collegare il cervello prima di parlare, essere informati sui fatti e soprattutto bisognerebbe avere il coraggio di firmarsi.

  • franck

    Arrapaho quando vincono professionisti. Quando perdono so amatori per fortuna le altre squadre ragionano diversamente e giocano solo per vincere vincere e basta quessto e’ sport senno’ e’ un giochino

  • Monica Riccio

    “L’applicazione maniacale delle regole lasciatela ai professionisti , noi vogliamo solo divertirci.” No Giacomo, permettimi ma non possiamo cavarcela così. Se volessimo solo divertirci non ci saremmo iscritti alla serie D … le regole vanno rispettate, da tutti. Leggi il mio commento penso di aver detto chiaramente come la penso ma non possiamo sempre trincerarci dietro “vogliamo solo divertirci” … lo so che ci mettete l’anima ma l’obiettivo è fare bene divertendosi, come ho avuto modo di dire più volte chi si vuole solo divertire non fa un campionato ma una zonetta a piazza Marconi … ora è però tacito che si sarebbe potuto attendere … ma le regole ci sono e vanno rispettate. d’altra parte è possibile sempre fare ricorso …

  • Giacomo Tafuro

    Sig. Gobbino
    le regole andrebbero applicate sempre con l’aggiunta del buon senso, assente in questo caso sia da parte degli arbitri sia da parte della società ospite.
    Non capisco il perchè di un accanimento nei confronti degli ARRAPAHO e soprattutto nei confronti di una protesta quanto meno giustificabile. Onestamente non sò se lei abbia mai praticato sport, ma solo uno sportivo può capire pienamente le ragioni che le sono state spiegate. Tutti noi non prendiamo una lira e “buttiamo il sangue” solo ed esculsivamente per la passione che abbiamo per questo sport, passione che è stata messa in secondo piano nei confronti della regolarità di un campionato di serie D regionale. L’applicazione maniacale delle regole lasciatela ai professionisti , noi vogliamo solo divertirci.
    Sia ben chiaro io non critico l’applicazione del regolamento ( giusta in tutti i suoi punti) critico solo il comportamento tenuto dagli arbitri e l’esultanza della società di Rieti, che è proprio vero …… risulta antipatica…..proprio come i suoi commenti pronti a criticare una semplice protesta fatta da ragazzi che credono che lo sport sia fatto di sudore e passione, non di applicazione maniacale delle regole.

  • Monica Riccio

    Il mio “sarebbe” è dato dal fatto che al momento in cui ho scritto non avevo in mano l’omologazione, per cui al momento per me la causa è ufficiosa. Ora posto che modificare o non pubblicare i commenti è una mia prerogativa visto che qua chi ci mette e rimette le penne sono io, io credo che senza regole lo sport non si potrebbe praticare. Le regole fanno dello sport una cosa bella da vedere, senza regole non sarebbe sport. E alle regole occorre sottostare. Se è vero quello che si afferma nei commenti (attenzione nei commenti non nell’articolo) che il medico è arrivato alle 20.32 (e quasi quasi si potrebbe pure andare a vedere il referto) certamente il Rieti era già nelle condizioni di chiedere la vittoria a tavolino. E’ anche vero però che una squadra che si è fatta vari km e che è venuta per giocare poteva pure attendere qualche minuto in più, del resto, e questo pure fa parte delle regole, è prerogativa della coppia arbitrale con il benestare degli ufficiali, ritardare di qualche minuto la palla a due. In fondo non è che mancava una squadra … E’ vero però che senza medico non si può giocare (Pimpolari, per il momento non conta). Dunque le chiacchiere stanno a zero, la direzione di gara, evidentemente sollecitata dal Rieti non ha ritenuto di dover attendere, gli Arrapaho del resto non hanno colpe perché il medico era previsto. Il medico ovviamente non ha colpe perché bloccato suo malgrado. Morale della favola: andiamo avanti. Non ci serve la vittoria sul Rieti, ne faremo a meno così come abbiamo fatto a meno di chiedere la vittoria a tavolino quando si è dovuto giocare senza tabellone. L’eleganza non si insegna, la sportività forse si. Quindi ragazzi, basta insulti, testa alta e finiamo questa prima fase con la schiena dritta, con l’onestà che ci ha sempre contraddistinto e quella mi spiace nessuna sentenza del giudice ce la potrà mai portare via. Ultima cosa: Marco Gobbino non deve stare zitto, nessuno deve stare zitto, ma tutti dobbiamo rispettarci, qua e ovunque se no siamo pure noi antisportivi. Augh!

  • ROBY

    E’ vero le regole ci sono e vanno rispettate, anche se questa volta il regolamento e’ stato ‘trasgredito” per una causa di forza maggiore abbastanza grave… Quello su cui si deve riflettere sono stati i comportamenti assunti da qualcuno: porte sbattute, imprecazioni, insulti, intromissioni di persone che non hanno nessuna voce in capitolo e che si sono permesse di giudicare…Il dispiacere e’ grande soprattutto nei confronti dei giocatori, allenatore e dirigenza ARRAPAHO che nonostante una sconfitta a tavolino che brucia piu’ di qualsiasi altra sconfitta, sono stati comprensivi e amorevoli con un medico sessantenne, dispiaciutissimo per l’accaduto, che solo per passione e affetto ha deciso di prendersi questo impegno… non parlo degli avversari, non mi interessa,ma ringrazio pubblicamente Damiano, Giacomo, David, Leonardo e tutti gli altri per la gentilezza dimostrata… Volevo solo sottolineare che nonostante l’errore, il ritardo e la sanzione giustamente applicata gli ARRAPAHO hanno dato anche importanza al lato umano… Qualcuno purtroppo lo ha dimenticato!!!! Roberta Farina

  • L.P

    Non voglio insultare nessuno, ma il commento di Marco Gobbino mette in evidenza un altro spirito sportivo: quello del calciatore.
    Lo sport è ben altra cosa.

  • n fratini

    il comportamento di rieti non è pignolo o fiscale!è ANTISPORTIVO..sapevano del piccolo ritardo del dottore e nonostante questo hanno fatto pressione, scattate le 20e30,perche non si giocasse;per di piu hanno festeggiato platealmente la “vittoria”…cosa inconcepibile per chi fa sport veramente!solo chi sa di perdere e non ha il carattere di un vero sportivo(amatoriale o professionista ,Lo spirito sportivo non ha categorie) puo avere un comportamento del genere,perche chi fa sport veramente,chi sa cosa significa lavorare,chi suda tutti i giorni in palestra e ci mette l anima,avrebbe giocato!…ricordo che l hanno scorso è successa una vicenda simile agli arrapaho quando a trestina si è rotto il tabellone e non c’era alcuna attezzatura di ricambio(il tempo è stato tenuto con un cellulare);abbiamo giocato lo stesso,potevamo prendere la partita vinta,ma abbiamo continuato perdendo tra l altro! forse siamo stati stupidi,ingenui,ma sicuramente sportivi,dato che il nostro unico interesse è il basket giocato e il verdetto che da il campo,unico risultato reale e vero!cmq non ci importa assolutamente nulla..ci dispiace solo di doverci confrontare con personaggi del genere!

  • Marco Gobbino

    Resto dell’idea che se ci sta un ragolamento quello conta il resto sono chiacchiere e come tali non valgono niente il campionato di serieD non e’ un tormeo amatoriale ma federale e quindi l’ottica e’ questa, non possiamo pensare che quando fa comodo ricordiamo di giocare in questo torneo e quando non fa comodo diciamo che siamo tutti degli amatori che vogliono solo divertirsi perche’ poi si incontrano avversari che potrebbero appunto non pensarla allo stesso modo. Possiamo definire pignolo o fin troppo fiscale il comportamento del Rieti ma regole alla mano potevano fare quello che hanno fatto risulteranno antpatici come a quanto pare risulto anche io ma appunto queste sono chiaccchiere. Ps i commenti che censuriamo riguardano quelli che possono essere offensivi nei riguardi di chi poi (sempre stando alle regole) potrebbe sporgere denuncia verso questo sito che ricordiamo essere testata giornalistica iscritta al Tribunale e quindi sotto le regole dell’editoria.

  • Rainbow

    Io credo che gli Arrapaho le regole le conoscano e le abbiano sempre rispettate,l’impedimento del medico è stato oggettivo (il medico è arrivato con tre minuti di ritardo non “sarebbe”..l’hanno visto tutti)ora con chi o cosa vogliamo prendercela?? Io spero non con il medico che si è quasi “ammazzato” per le curve di Porano, non con la dirigenza che aveva contattato il medico e non ha la palla di vetro. Purtroppo è stata semplicemente una serata sfortunata, una serata in cui si fa presto a parlare con i “se” e i “ma” accusando altri ..quindi ragazzi visto che le parole alla fine sono molte,forse troppe andate avanti per la vostra strada e continuate a dimostrare quello che valete.

  • sportivo

    Gobbino…ogni tanto il mutismo può serviti! ma che ne sai di sport?! se una squadra fa di tutto per non giocare una partita per un cavillo burocratico (ritardo di 3 minuti!!!!!! per un incidente per di più!) … questo è ANTISPORTIVO o meglio non rientra nell’etica e nella deontologia sportiva…ma che ne sai te??? basta che censurate i commenti…fate ridere i polli! andate a commentare il calcetto! a noi piacciono le regole ma piace di più lo sport!

  • n fratini

    i giocatori e i dirigenti di rieti sono antisportivi non per il reclamo in sé,perche avevano il regolamento dalla loro!sono antisportivi e lontano anni luce dallo spirito sportivo arrapaho per una serie di comportamenti che c hanno lasciato molta amarezza!prima di tutto non hanno voluto ascoltare le ragioni del piccolo ritardo(parliamo di 2 minuti contati)pressando gli arbitri affinche chiudessero la partita immediatamente e soprattutto cosa gravissima e squallida hanno cominciato a festeggiare questa “vittoria” come avessero vinto una finale nba!!loro si sono voluti vendicare attraverso noi per un medesimo torto subito(parole loro) e anche questo fatto lascia perplessi su quale sia la morale e la sortività di queste persone…cmq gli arrapaho non si abbattono certo per questo spiacevole incidente di percorso ma al contrario saranno ancora piu determinati per raggiungere il loro obiettivo:DIVERTIRSI GIOCANDO A BASKET ARRIVANDO A FINE CAMPIONATA AVENDO DATO IL MASSIMO!!

  • G.B.

    no forse non ci siamo capiti…..lo spettacolo bruttissimo è stato dato da una società che in un CAMPIONATO DI SERIE D(che non va solo ricordato ma anche sottolineato) si mette vicino agli arbitri a guardare l’orologio e scattato lo 0 porta fuori i giocatori per non farli giocare quando il medico è arrivato alle 20 e 32 invece che alle 20 e 30….qui non si tratta di fare ricorsi o altro non è la partita persa il punto quanto la scena patetica di una squadra che si fa una trasferta in un campionato dove si gioca per divertirsi e si rifiuta di giocare attaccandosi a 2 min di ritardo del medico

  • Marco Gobbino

    Dispiace sempre quando una partita viene decisa con le carte e la burocrazia e non sul campo, dispiace in generale perché ci piace vedere le sport praticato dal vivo e sapere subito, una volta finita una gara , chi ha vinto e chi ha perso. Però non si può dare dell’antisportivo a chi fa un reclamo che poi peraltro viene definito fondato dagli organi federali, le regole ci sono per tutti e chi non le segue, anche solo per sbadataggine o sottovalutazione, poi ne paga le conseguenze. Se gli Arrapaho pensano che le ragioni per ora date a Rieti non siano fondate potranno fare ricorso, a quanto pare si contesta la presenza o meno (o il ritardo) del medico dovuto a causa di forza maggiore, appunto ci potrebbero essere gli estremi per il ricorso. Poi chiaro che chi viene meno a una regola non può arrabbiarsi se l’altro fa reclamo, o l’altro ancora fa contro reclamo, e prende i punti a tavolino. Altrimenti le regole che le fanno a fare se ci si può permettere di non rispettarle senza subirne le conseguenze? Se poi non piacciono certe regole allora non è con gli avversari che bisogna prendersela.

  • G. B.

    Complimenti vivissimi alla società di Rieti e i suoi dirigenti per l enorme sportività dimostrata veramente uno spettacolo patetico …

    nb commento modificato dalla redazione

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