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2. OFFSIDE #27 – Il doppio flash mob del Muzi

Flash mob è un termine coniato nel 2003 per indicare una riunione, che si dissolve nel giro di poco tempo, di un gruppo di persone in uno spazio pubblico, con la finalità di mettere in pratica un’azione insolita. (Fonte Wikipedia).A fine primo tempo, nel solito saluto alla redazione di OrvietoSport, all’interno dell’acquario, ovvero la tribuna stampa del Muzi,  mi sono costituito: “Sono a corto di idee per Offside! In attesa dei vari play off, non so cosa scrivere…”.

Al 14’ della ripresa di una partita di una noia infinita tale Bernardini, un giovane ospite di belle speranze, forse avvertito delle mie difficoltà nelle ultime settimane, decide di scuotere il torpore del “catino” del Muzi restituendo energicamente palla da 50 metri, dopo l’infortunio di un compagno, all’estremo difensore orvietano.

Pasquini, pronto a raccogliere il passaggio al limite dell’area, si ritrova scavalcato da una traiettoria assurda andando a riprendere nella propria porta la palla del vantaggio tifernate.

In tribuna la reazione è stata unanime. Le cose sono due:  ci ridanno il gol oppure ci arrabbiamo.

E se si arrabbia la tribuna del Muzi non ce n’è per nessuno…ovviamente era una battuta!

Per evitare tutto ciò, tra gli applausi del pubblico, la partita riprende con il flash mob, ottima definizione dell’accaduto trovata da Marco nella cronaca del match, dei 21 in campo eccetto Caligiuri che percorre nell’immobilismo generale la metà campo avversaria realizzando l’1-1.

Questa volta ha vinto, giustamente, il fair play. Nel 2001/2002 non andò così. Corsi e ricorsi storici di un altro derby, sicuramente più sentito, contro il Todi. Quel giorno il Muzi si scaldò veramente quando Chabat, invece di restituire palla all’USO, decise di segnare il 2-2. La partita terminò 3-3 ma quel gol, con palla non riconsegnata, come impongono le leggi non scritte del campo, è ancora  ricordato dai fedelissimi del Muzi. Era, per chi ha buona memoria, l’Orvietana di Bagnato, della coppia Cau-Algeri, dei centrocampisti Terzaroli e Sardone. Questa è un’altra storia e la rubrica, se non per il fattaccio raccontato sopra, non è un tuffo nel passato biancorosso.

Chiusa la parentesi amarcord si torna al Muzi, perché un flash mob, il secondo dell’articolo, me lo prendo e lo regalo alla salvezza, una cosa ormai certa, dell’Orvietana.

Chi legge e ritiene di fare gli scongiuri faccia pure ma la retrocessione di questa squadra è impossibile per manifesta superiorità tecnica nei confronti delle dirette avversarie.

Ho scritto poco di calcio rispetto all’anno scorso, lo farò ancora meno in futuro, ma credo sia giusto dare a “Volpi quel che è di Volpi”. Questa Orvietana è stata, dal mercato di dicembre in poi, esclusa quella dell’era Borrello, la più forte vista negli anni della D.

Lo dicono i numeri di una squadra (12 punti nelle prime 15, 23 nelle successive 12 giornate dopo il mercato) che ha avuto una sua chiara e precisa identità tattica, una coerenza figlia delle idee del mister, che ha provato sempre, riuscendoci molte volte, a giocare con 3 punte e un centrocampo di qualità. L’uomo in più, senza dubbio, è Carlo Maria Caligiuri, il più forte giocatore del campionato. Citazione d’obbligo anche per l’esperienza e la classe di Caccavale, la lucidità dell’onnipresente Francesconi, le giocate di Alterio, la personalità di Maruggi, il cinismo di Calcagni, il sinistro di Felici, la continuità di Pasquini, il dinamismo e la sfrontatezza di Nami insieme agli altri giovani che si sono alternati nelle partite disputate.

Il campo, l’unico soggetto che risponde alle domande di inizio stagione, ha detto questo.

Sul presente una sola certezza: mi sono divertito come non accadeva da tempo con il calcio delle 14.30, che combatte con lo strapotere della Serie A, il caldo, il freddo e il silenzio assordante del Muzi, quest’anno risvegliato spesso dalle perle del 10 biancorosso, dopo anni di partite che definire tali era un’impresa c’è stata una piacevole, per gli occhi e per la classifica, inversione di tendenza.

Sul  futuro, come letto in questi giorni, ai posteri l’ardua sentenza.

 

PS …e ora tuffiamoci nel periodo dei verdetti tra Play Off, Final Four e eventi sportivi vari!

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