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Orvieto Basket U15: Habemus Palme!

L’under 15 dell’Orvieto Basket ha giocato giovedì 21 marzo, equinozio di primavera, una partita, vincendola, non con poche difficoltà, contro la squadra di Madonna Alta.

La gara è terminato 34-44 per gli ospiti, un punteggio così basso da far impallidire la NCAA.

I padroni di casa, nonostante la partita d’andata fosse finita con più di ottanta punti di scarto per i rupestri, hanno dato filo da torcere ai nostri, che hanno faticato non poco contro la zona 2-3 degli avversari. Avendo affrontato poche volte questo tipo di difesa quest’anno, peraltro contro compagini ben attrezzate come Ellera e Narni, i nostri hanno infatti trovato difficile attaccare il ferro avversario, riuscendo però a spuntarla lo stesso.

Dicesse Palmerini, la scelta da parte di questa squadra della zona fa molto pensare: ai posteri l’ardua sentenza.

Ecco, Palmerini: è lui, il direttore d’orchestra della prima squadra dalla voce cavernosa, la vera novità di questa gara.

È stato infatti lui a condurre i nostri in assenza dell’allenatore ufficiale Damiano Paloni, occupato in non si sa quali impegni.

Per lui è stata la prima partita da capo allenatore diretta quest’anno: prima infatti aveva sempre aiutato Olivieri e Paloni.

Al termine della gara, si è detto soddisfatto dei suoi ragazzi, sebbene non abbiano emulato il punteggio dell’andata, soprattutto per aver affrontato la famigerata zona adoperata dall’allenatore avversario, sosia del senatùr Walter Borri.

Con il suo vocione da Mario Biondi ha scosso più volte la squadra, portandola a raggiungere l’obiettivo.

Palmerini ha scelto i seguenti cinque giocatori per il quintetto iniziale: Riccardo Caiello Palleggio Dirompente in cabina di regia, Giacomo Big Mec Mecarelli a suo sostegno, Pasquale Cosimo Calasso Pallottino, detto il Marajà perchè omonimo del protagonista di una canzone di Mina, Ludovico Ermini Thunder Bolt e Tommaso Tommasino Bambini.

Nel corso della gara sono entrati tutti i giocatori convocati da coach Paloni e da Palmerini, inclusi i due ’99, gentilmente concessi da coach Olivieri, Dubini e Russo.

Arbitri: un Libor Kozak più basso e meno prestante fisicamente e una vecchia conoscenza dei nostri, il frate francescano in prestito dalla Porziuncola travestito da arbitro, di sicuro assai felice per la scelta del nome del fondatore del suo ordine da parte del nuovo Papa (a cui va un saluto filiale, ndr).

Tanto per cambiare, proprio Bambini è stato quello che, grazie alla sua parlantina, ha più impressionato Mattia Palmerini.

Il buon player, sul pulmino, aveva infatti intavolato una discussione politica, a cui hanno partecipato quasi tutti i passeggeri, prendendosi pure qualche bonario insulto dalle ultime file.

Ovviamente è intervenuto anche Tommasino, che ha esposto con la sua pacatezza usuale le sue idee sulla politica e, più in generale, su tutti gli argomenti che affronta di solito.

Il buon Palme è rimasto sbalordito di fronte al modo con cui Tommasino ha parlato di politica e altro, che riesce comunque a strappare un sorriso a chiunque.

Orvieto ha giocato una discreta partita, non spingendo mai completamente sull’acceleratore, fatto che non gli ha permesso di scavare un grande solco nei confronti dell’altra squadra, che ha messo in difficoltà i rupestri con la sua zona 2-3.

Orvieto è comunque riuscita a prevalere e la sensazione è che, se si fossero insaccati più canestri dall’area colorata, il divario sarebbe stato maggiore.

Il momento di maggior tensione della partita è stato costituito dai due tiri liberi tirati da Ferdinando Fefè Esposito, beniamino della squadra e grande tifoso del Napoli.

Ferdi ha tirato questi due tiri a cronometro fermo nell’ultimo minuto di gara e ha fatto un fenomenale due su due, un evento eccezionale considerando la scarsa precisione dalla lunetta dei rupestri.

La panchina è esplosa: le bottiglie volavano, gli urli anche.

Lorenzo Petrangeli stava già preparando i bagagli per andare al convento di Assisi assieme all’arbitro: aveva infatti scommesso che, se Fefè avesse messo ambo i liberi, si sarebbe fatto frate.

Poi però Libor Kozak, dimostrandosi Ceco ad ogni forma di pietà umana, ha annullato scandalosamente le due segnature poiché, a suo parere, Ferdi aveva superato la linea proibita.

Grandi insulti sono partiti dalla panchina verso questo sagace personaggio, mentre Petrangeli disfaceva lesto le valige.

A Ferdi, rammaricati, non possiamo dir altro che dimenticare quest’episodio e consigliare di riscattarsi nella prossima partita.

L’ultimo canestro degli orvietani è stato firmato dal Marajà Pallottino, che è stato accolto con un salto di dieci metri da suo padre Carlo, oggi con due occhialetti neri alla Rosario Chiarchiaro, che ha di conseguenza sbattuto la testa sul tetto del palazzetto di Alcatraz.

La partita si è poi conclusa con il risultato di 34-44.

I rupestri portano dunque a casa questa gara sofferta, dimostrando freddezza anche quando la partita si gioca punto a punto per tutta la partita.

Come sempre, bisognerà ritrovare la famosa intensità difensiva dell’inizio dell’anno, che piano piano sta ritornando.

Si dice che, dopo l’interesse di “Chi l’ha visto?”, anche “Mistero”, l’autorevole programma scientifico su Italia 1, leader per programmi di valore indiscutibile nel Paese, abbia contattato la società per studiare il caso.

 

 

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