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Santo batte la Santa: Ciconia-Cascia 1-0

di Gabriele Pace

Decide tutto una rete rocambolesca a cinque minuti dal termine.

Che quello andato in scena nella città del Duomo fosse un confronto dai chiari contorni spirituali era deduzione ovvia fin dalla vigilia, viste le premesse geo-religiose.

Meno scontato – ma solo per chi non abbraccia la fede del calcio giocato – quale fosse la “Santa” cui votarsi per la grazia da 3 punti.

Più che lirismo ieratico, tuttavia, Ciconia-Cascia è prosaica lotta per il pane quotidiano: azzimo quello dei casciani, invischiati in zona play-out, vecchio quello degli orvietani, salvi sì ma ad un giro di giostra dai bassifondi.

Broccatelli apparecchia un 4-4-2 a trazione integrale, che ha in Dami e Frizzi le ali deputate a far volare Santo in paradiso, con la benedizione di Franciaglia L. seconda punta.

Dalla cintola in su Croccolino F. e Bonino si sistemano sulle corsie esterne, mentre Dini e Franciaglia M. agiscono da buttafuori davanti a Dominici R., con Sarpano e Massini Rosati di lotta e di governo in mediana.

Sul fronte opposto, il Cascia risponde in modo fintamente speculare, giacché Cariani e Medici fungono da attaccanti esterni puri, trasformando l’impianto di gioco in un 4-3-3 classico.

Dopo un avvio sonnacchioso è il Ciconia a suonare per primo il corno di guerra all’11’: Frizzi si invola sulla sinistra, sciabola al centro un buon pallone ma Dami, in posizione defilata, colpisce maldestramente.

Per assistere alla prima vera occasione, però, occorre attendere fino al quarto d’ora, quando Santo guadagna un calcio di punizione dai sedici metri sulla mattonella cara al sinistro di Dini: il centrale biancoceleste scarta il cioccolatino sul palo del portiere, ma Morelli non si fa ingannare e sventa la minaccia.

I padroni di casa prendono coraggio e pressano alti, ma il Cascia c’è,  tiene la barra dritta e dimostra che la propria vocazione includerà pure devozioni al lancio lungo, ma di certo non al martirio.

È il 24’ quando da un buon break del centrocampo ospite, Cariani riceve palla sulla corsia destra, penetra dietro le linee nemiche in pregevole fraseggio di prima con Emili, e si presenta centralmente in area libero di calciare: l’avanti ospite colpisce di giustezza sul palo lungo, ma l’onnipresente Bonino gli strozza in gola la gioia del gol salvando in scivolata.

Il rischio corso, ad ogni modo, non annacqua la verve del Ciconia, che anzi continua a ruminare il gioco manovrato e in verticale predicato dal Vangelo secondo Broccatelli, sebbene infrangendosi sistematicamente sulla ordinata linea frangiflutti che il Cascia ha edificato sulla propria trequarti.

Inevitabile, quindi, che l’ultima occasione del primo round arrivi ancora una volta da calcio piazzato: è il 38’ quando Santo viene fermato con le cattive al limite dell’area.

Lo spartito è lo stesso di prima, ma stavolta c’è Frizzi a far suonare di rimpianto la sfera, che si spegne di poco alta oltre le ragnatele del “sette” alla sinistra di Morelli.

Esaurito l’intervallo, Broccatelli e Di Pasquale non apportano cambi e così il rettangolo di gioco si rianima con gli stessi effettivi che avevano terminato la prima frazione.

Ma la musica è cambiata.

Complice un pomeriggio insolitamente caldo, le squadre iniziano ben presto a pagare dazio alla fatica.

Ne consegue, fatalmente, un allungamento delle distanze fra i reparti nonché il moltiplicarsi degli errori in fase di impostazione.

Ma, per paradossale che sia, il momentaneo disorientamento tattico regala brio alla partita, che ne guadagna in godibilità.

Al 9’ Franciaglia M. rischia grosso in tackle scivolato, ma per il direttore di gara è tutto regolare.

Al 13’ il Ciconia maramaldeggia nella metà campo avversaria, guadagnando l’ennesimo calcio d’angolo: sugli sviluppi del tiro dalla bandierina, la difesa ospite respinge corto e il pallone arriva sui piedi di Sarpano appostato fuori area.

Il centrocampista locale non ci pensa due volte, ma il suo destro in lob regala solo l’illusione del goal.

Al 20’ è il Cascia a rendersi pericoloso.

Gli uomini in gialloblù dapprima ci provano con una punizione velenosa dalla trequarti che Dominici neutralizza con qualche brivido.

Tre minuti dopo, invece, il solito Cariani, confeziona l’occasione migliore della partita: ricevuta palla sulla corsia sinistra, fa a fette quasi tutta la retroguardia locale convergendo al centro in dribbling per poi scaricare sull’accorrente Medici.

Il puntero ospite si presenta solo innanzi a Dominici, ma spreca tutto calciandogli debolmente addosso la palla del vantaggio.

Il Ciconia tiene botta ed è ancora Santo, al 24’, a scaldare i guantoni di Morelli, che risponde presente.

Broccatelli capisce che il giocattolo va pian piano rompendosi e corre ai ripari: fuoriFranciaglia L., esausto, dentro Filippi.

Il cambio sortisce subito l’effetto rivitalizzante sperato, perché proprio il nuovo entrato si rende subito protagonista di una bella percussione centrale, conclusa però con un tiro che è un’interurbana a carico.

Il Ciconia ci crede, ma anche il Cascia non demorde.

Alla mezz’ora, sugli sviluppi di un’azione insistita di Santo, Dami addomestica un buon pallone lungo l’out destro, sfugge al proprio marcatore e mette al centro un invito a nozze che Frizzi manca di poco.

La risposta del Cascia non si fa attendere: prima Cariani libera Emili in area con un delizioso filtrante, ma l’arbitro ferma tutto per presunto fuorigioco.

Un minuto dopo è ancora la premiata ditta Emili-Cariani a seminare scompiglio nella metà campo orvietana, grazie ad una buona combinazione che libera Cariani, al tiro, ma Dominici c’è.

Sembra finita, ma proprio al suo tramonto il match si infiamma allo zenit.

È il minuto 40’ quando Bonino effettua una rimessa in gioco con le mani in zona d’attacco a beneficio di Dini, che prontamente scodella in mezzo la palla dell’amen.

La sfera atterra in una selva di maglie gialloblù, fra cui spicca però la sindone biancoceleste n. 9 dell’omen-nomen Santo, che sfiora di testa dopo l’uscita a vuoto dell’estremo difensore casciano.

Ne nasce una carambola col nugolo di schiene dei giocatori presenti e, a riprova che nella sua imperscrutabile saggezza la Provvidenza –  o Fortuna – ha il senso dell’umorismo, la palla incoccia la natica dell’attaccante orvietano e finisce in rete.

Il Cascia vorrebbe controbattere, ma non ha più né il tempo né la forza di abbozzare una controffensiva, tanto da permettere al Ciconia di controllare agevolmente l’inerzia fino al triplice fischio.

Tre punti d’oro per il Ciconia, che si riscopre uno e trino in un sol colpo: interrompe il digiuno dal successo, consolida la posizione e vede premiata la propria perseveranza.

Punizione eccessiva, invece, per un Cascia apparso compatto e che non ha sfigurato.

Ai punti, forse il pareggio sarebbe stato più giusto.

Ma in Terra di Santi e Cattedrali, la Provvidenza ha sempre l’ultima, insindacabile Parola.

Dagli spogliatoi, arriva, come di consueto, la chiosa di Broccatelli: “Abbiamo ottenuto tre punti fondamentali contro un Cascia che di certo non merita di navigare in zona playout. La squadra ha lottato fino all’ultimo, meritando il risultato, anche se il pareggio non avrebbe scandalizzato nessuno. La sosta arriva a puntino per recuperare appieno qualche giocatore e ricaricare le pile per il rush finale”.

FORMAZIONI:

Ciconia: Dominici R., Bonino, Franciaglia M., Dini, Sarpano (Selimi 33′ St), Croccolino F., Frizzi, Massini Rosati, Santo, Franciaglia L. (24′ St Filippi), Dami.

Cascia: Morelli, Pasqualucci, Carosi, Nardi, Lombardi, Frenguellotti, Medici, Di Pasquale, Emili, Cariani, Termini.

 

 

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