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Shadow

Ciconia sulla strada giusta

di Gabriele Pace

 

“Per tornare se stessi non si può gettare la maschera. Bisogna ricostruire. […] Per tornare in alto bisogna partire dal punto più basso”.

Matteo Nucci ne fa massima a pag. 60 dello splendido saggio “Le lacrime degli eroi”.

Sono Virtus Baschi e Ciconia, tuttavia, a trasformare in anima vibrante una lezione altrimenti di pura accademia.

Entrambe reduci da brucianti eliminazioni di coppa, le due squadre si sfidano di nuovo a 15 giorni di distanza dal primo confronto stagionale, sebbene a campi invertiti.

Proprio come allora, anche oggi c’è da ricostruire certezze e trovare conferme.

Con il campo unico giudice insindacabile della propria identità.

Si parte ed è il Ciconia a tracimare come una marea montante in meno di mezz’ora .

Al 20’ Selimi si improvvisa David Copperfield disorientando l’intera difesa gialloverde e facendo riapparire il pallone sui piedi di Croccolino G., che a tu per tu con Di Marco non sbaglia il più classico dei gol dell’ex.

Due minuti più tardi, è Cerasari – appena subentrato proprio all’infortunato Selimi – a rubare la scena, risolvendo una mischia in area col cinismo dei rapaci.

Il biondo centrocampista orvietano bagna così l’esordio stagionale, ritrovando la via del gol smarrita dal lontano 2005.

Al 29’ Vita cala il tris, telecomandando una punizione da sogno direttamente dalla trequarti.

Presa in mezzo alla tempesta, la Virtus cerca di non affogare affidandosi all’estro di Di Noto.

L’avanti locale dapprima centra la traversa con un perfetto colpo di testa e poi, al 32’, riporta a galla i suoi, spedendo nel sette un missile transoceanico talmente preciso da destare perfino l’interesse della Corea del Nord.

Sul finire della prima frazione, tuttavia, Frizzi decide che è giunto il momento di rammentare a tutti i propri gradi di capitano, fulminando dai 25 metri l’intero pacchetto difensivo dei locali.

Alla ripresa delle ostilità c’è gloria anche per Porcari, che con un lancio senza troppe pretese infilza per la quinta volta un Di Marco non impeccabile, sebbene forse ingannato da una deviazione.

Sembra il punto esclamativo sulla partita, ma è invece il segno che l’onda lunga biancoceleste si va infrangendo, ritirandosi del tutto dopo la rete annullata per dubbio fuorigioco a Croccolino G. al 61’.

Mai doma nel proprio orgoglio, la Virtus ne approfitta, mettendo alla berlina il sopravvenuto eccesso di leziosità della squadra orvietana e riaprendo la contesa.

A cavallo dell’ultima mezz’ora, Busso G. si ritrova per ben tre volte lanciato a rete, colpevolmente dimenticato dalla ormai svagata difesa ospite.

Nella prima occasione Macchioni è strepitoso nel dire di no, ma nulla può nelle successive due da zero metri.

Rinfrancati dalle reti in rapida successione, i ragazzi di mister Schettini si lanciano all’arrembaggio e trovano anche il quarto gol al 90’ con Baiocco, lesto a trasformare in oro una palla sciaguratamente persa dagli ospiti.

I 5’ di recupero finali regalano brividi, ma il risultato non cambia più.

Tre punti nel complesso meritati ma sudatissimi, che rendono perfino onore alla tenacia di un avversario sì sconfitto, ma che farà delle proprie mura un fortino difficile da interpretare per chiunque.

Tuttavia se “per tornare in alto occorre partire dal punto più basso”, allora il Ciconia ha avviato la strada giusta.

Appuntamento domenica 17.09 alle ore 16.30 all’Antistadio Achilli di Orvieto, dove è attesa l’Interamna.

 

 

 

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