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L’Orvietana sprofonda in Promozione

S. Venanzo subito sul 2-0, poi segna Fujikawa, ma un palo, un rigore sbagliato e un gol annullato condannano i biancorossi.

ORVIETANA – SAN VENANZO 1-2

ORVIETANA (4-4-2): Barbabella; Rosati, Ciccone, Proietti, Frizzi; Ceccarini (27’st Graziani), Chiasso, Minocchi, Carioti; Fujikawa, Alterio. A disp.: Serranti, Frellicca, Franciaglia, Lanzi, Cannavacciolo, Cherubini. All.: Cavalli.

SAN VENANZO (5-3-2): Mortaro; Mencacci (30’st Sargentini), L. Pambianco,Radicchi, Ricciarelli, Giorgioni; Ranchino, Rampiconi, A. Corradi; Bicchieraro (44’st Fortunati), Fusco. A disp.: Tiberi, Abate, A. Pambianco, L. Corradi, , Chiattelli. All.: Cagiola.

ARBITRO: Santortelli di Salerno.

MARCATORI: 5’pt Fusco (SV), 28’pt Rampiconi (SV), 42’pt Fujikawa (O).

NOTE: Al 10’st Mortaro (SV) para un rigore ad Alterio (O). Espulso: L. Pambianco per doppia ammonizione al 43’st. Ammoniti: Frizzi (O), Mortaro, Mencacci, Ricciarelli, Rampiconi (SV). Angoli: 8-1 per l’Orvietana. Recupero: pt: 5’; st: 4’.

Seconda retrocessione consecutiva dell’Orvietana che dopo quasi un decennio passato in Serie D, compie un doppio salto all’indietro finendo nel campionato di Promozione. A sancire l’amaro verdetto l’ennesimo derby perso (3 su 3 in campionato) con il San Venanzo. Una gara sintesi di tutta la stagione, dove si è visto di tutto, da amnesie e distrazioni ed errori che hanno permesso agli ospiti di andare piuttosto sul velluto sul doppio vantaggio, alla reazione fin quasi al pareggio (un gol, un palo e un rigore sbagliato) fino al gol annullato al 94’ che ha lasciato qualche dubbio e che avrebbe potuto forzare la gara ai supplementari con la superiorità numerica. Ma non è bastato, proprio mentre l’Orvietana sembra aver trovato un nuovo assetto societario, in settimana dovrebbe esserci il passaggio di quote azionarie al gruppo che fa capo all’imprenditore italo-canadese De Benedictis, arriva la retrocessione.

L’Orvietana aveva pagato a caro prezzo l’ultima di campionato: sconfitta secca a San Sisto, squalificati Savi e Lunghi e rottura delle costole per Sinisi. Ma oltre alle assenze ancora una volta è stato l’errato approccio alla gara a condannare l’Orvietana, che poi ha completato il suicidio perfetto con il rigore fallito nel secondo tempo. Cavalli sceglie di riportare Carioti in linea mediana, facendo scalare Proietti in posizione di centrale difensivo, visto il rientro di Rosati. Centrocampo a rombo con Chiasso davanti alla difesa e Minocchi che parte trequartista, ma quando poi nella ripresa sarà spostato in posizione più esterna renderà molto meglio. Davanti operano Fujikawa ed Alterio. Il San Venanzo si presenta invece con una difesa a cinque e si fa subito aggressivo, l’Orvietana invece è sempre ad arrivare seconda sui palloni.

Bastano 5 minuti e il risultato si sblocca, un tiro dalla distanza di Giorgioni è parato da Barbabella che non trattiene. La palla scavalca il portiere e resta nell’area di porta con Barbabella a guardarsi intorno e chiedersi che fine avesse fatto la sfera, ecco allora che Fusco approfitta dell’amnesia di Barbabella e infila la palla in rete. Orvietana sotto shock, nessuna reazione, confusione tattica e nessuna idea di gioco. Il San Venanzo capisce che bisogna subito approfittare e prima della mezz’ora mette al sicuro il risultato. Stavolta è Rampiconi, dopo una triangolazione tutta di prima, con i biancorossi fermi a guardare, a provare la conclusione da fuori area, Barbabella parte di nuovo in ritardo e il raddoppio è cosa fatta per la gioia del centinaio di tifosi ospiti giunti al Muzi.

Sembra la fotocopia del match di campionato, ma l’Orvietana si sveglia nel finale di tempo, prima Minocchi colpisce il palo con una conclusione dal limite, poi Fujikawa accorcia le distanze. Azione da rivedere quella del gol del giapponese: su cross di Chiasso c’è un altro giocatore di casa in fuorigioco e l’assistente segnala l’offside, ma il pallone arriva a Fujikawa che sbuca da dietro, l’arbitro fa proseguire, la difesa ospite si ferma davanti alla bandierina alzata e l’Orvietana va in gol. Molte proteste, tanto che l’arbitro sarà costretto ad un recupero record nel primo tempo, ma gol convalidato.

Nella ripresa Cavalli sposta Minocchi più largo e il gioco dei padroni di casa si fa più fluido, è quasi un monologo biancorosso, solo qualche ripartenza regala ossigeno al San Venanzo che tirerà in porta solo con una punizione di Fusco alla mezz’ora, stavolta ben parata da Barbabella. L’occasione d’oro l’Orvietana la ha dopo dieci minuti quando Fujikawa viene atterrato in area con le cattive da Pambianco che viene ammonito, dal dischetto Alterio però sbaglia un altro penalty tirando centrale. Cavalli le prova tutte, manda in campo Graziani, ma il possesso palla non basta ai biancorossi per forzare la gara ai supplementari, la collezione di calci d’angolo servirà solo per le statistiche. Il San Venanzo resta in dieci per l’espulsione per doppio giallo a Panbianco, ma solamente al 94’ gli ospiti rischiano di capitolare: su un lungo cross, Alterio spizza la palla di testa prolungandola per Graziani che si ritrova solo e segna, ma la sua posizione viene valutata irregolare, qualche dubbio resta, ma stavolta l’arbitro non se la sente di smentire di nuovo i suoi collaboratori.

Finisce con i festeggiamenti degli ospiti e il conciliabolo in tribuna tra nuovi e vecchi dirigenti dell’Orvietana per cercare di dare qualche futuro a questa storica società caduta ormai troppo in basso.

SPOGLIATOI:

F. Cagiola allenatore San Venanzo:

“E’ stata un’impresa, contro una società blasonata, ed effettivamente dà anche fastidio vedere una piazza come Orvieto scendere in Promozione, ma i ragazzi sono stati fantastici, abbiamo dei limiti e abbiamo sofferto tantissimo, siamo calati nella ripresa, mi serviranno due o tre giorni per analizzarla bene questa gara, per ora siamo felici e pensiamo alla finale contro una Nestor che è una sorpresa che sia arrivata ai playout, mentre lo è un po’ meno che abbia vinto ad Umbertide”.

Sargentini, presidente San Venanzo:

“Era importante vincere oggi, con la finale si aprirebbero i ripescaggi anche con una sconfitta vista la fusione del Gualdo, ma ovvio che contro la Nestor voglio la vittoria e non ci sarà bisogno di motivare ulteriormente. E’ comunque una realtà romanzesca ritrovare la Nestor, quasi quasi la finale ci converrebbe giocarla qui a Orvieto!”.

A. Cavalli, allenatore Orvietana:

“Un episodio individuale in avvio ha complicato una partita che avevamo impostato in un’altra maniera, ci abbiamo messo troppo per riprenderci, sul piano della personalità caratteriale abbiamo avuto sempre dei limiti. Nella ripresa abbiamo giocato ad una porta sola, gol sbagliati, gol annullato, rigore fallito… è stata la sintesi di tutta l’annata, mi prendo le mie responsabilità ma è una cosa è certa, mi spiace soprattutto per il presidente Biagioli perché mi ha dato sempre fiducia, ma non è facile fare calcio a Orvieto. Non so se ora qui si farà un calcio stellare viste le novità in società, ma quest’anno non so se si poteva fare di più”.

P. Lanzi, direttore generale Orvietana:

“In settimana dovrebbe avvenire il passaggio delle quote, la retrocessione pesa ma non condizionerà questo aspetto, mi dispiace che l’Orvieto sportiva, sia imprenditoriale che le amministrazioni, non ci abbiano aiutato a dovere, allora ben vengano imprenditori da fuori con voglia di fare calcio, così non era più possibile andare avanti”.

 

RISULTATI PLAYOUT:

Tiberis – Nestor 1-4

Orvietana – San Venanzo 1-2

retrocedono in Promozione: Tiberis e Orvietana.

FINALE PLAYOUT:

San Venanzo – Nestor (chi vince è salvo, chi perde retrocede in Promozione)

gara unica in campo neutro domenica 12 maggio, in caso di parità supplementari, in caso di ulteriore parità di salva il San Venanzo.

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