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Replica del direttore alla rettifica della Orvietana Calcio

Abbiamo ottemperato, come prescrive la legge, alla pubblicazione della rettifica come da richiesta dell’Orvietana Calcio, questo però non ci vieta di replicare né di affidare comunque all’opinione dei nostri affezionati lettori il nostro punto di vista sulla faccenda.

E’ vero, nessuno di OrvietoSport ha raccolto parole dirette da Borrelli. Abbiamo, come facciamo di consueto, pubblicato integralmente un articolo del Giornale dell’Umbria a firma del collega Roberto Barbacci. Abbiamo, e questo va detto, cambiato però il titolo del pezzo. E’ nostra facoltà farlo, se vogliamo. Così come è nostra facoltà scrivere su questo giornale le nostre opinioni, del resto se pubblicassimo sempre e soltanto comunicati stampa non saremmo un giornale ma una bacheca, e come i lettori già sanno, non è da noi.

Il sito è della redazione di OrvietoSport e la redazione di OrvietoSport, nella persona del suo direttore, Monica Riccio, responsabile davanti alla legge,  e di Marco Gobbino, condirettore, decide cosa pubblicare e come. La redazione di OrvietoSport non ammette alcuna ingerenza in nessuna delle proprie attività, in nessuno dei propri articoli, in nessuna delle proprie decisioni. Ognuno di noi e dei nostri collaboratori – ci tengo a dire che tutti lavoriamo gratuitamente e che il giornale è free press per tutti – si occupa di una o più squadre, di una o più discipline. Marco Gobbino è il caporedattore per il Calcio, pertanto a lui fanno riferimento tutti i collaboratori che si occupano di società calcistiche.

Ovviamente non ammettiamo che nessuno decida al posto nostro chi deve seguire e come qualcosa o qualcuno, a meno che questo fantomatico personaggio non voglia acquistare OrvietoSport, e da editore impostare la linea editoriale del giornale, e in accordo con il direttore (che deve assumere) decidere la linea redazionale e il personale da destinare. Siccome al momento l’editore sono io, Monica Riccio, il direttore sono io, Monica Riccio, non ammetto che mi si dica chi deve o non deve seguire, né come e né secondo quali metodi di lavoro.

Accumunare una redazione web ad una cartacea che deve per forza coprire i pezzi e pertanto deve “chiamare” è quanto di più sbagliato possa esistere nel 2014. Abbiamo rapporti buonissimi con tutte le società e con tutti i presidenti che con grande impegno riescono, tramite noi, a tenere informati i propri tifosi. Gli unici problemi che riscontriamo sono sempre e solo con l’Orvietana Calcio che, profondamente in contrasto con i metodi di lavoro nella comunicazione moderna, pretende di essere chiamata. E pure chiamando non è che si riesce a sapere molto poiché la suddetta società ha decine di “anime” e decine di “gole profonde” che se ascoltate danno tutte una versione diversa dalle altre. Proprio per questo spesso siamo costretti a reperire informazioni al limite del “vero” mancando una linea diretta con il presidente o un suo portavoce/addetto stampa.

Questo ci porta a doverci barcamenare tra “si dice” e “pare che” che affrontiamo con grande riluttanza pur di offrire ai nostri lettori notizie su una della squadre più amate e seguite in città. Non possiamo telefonare dieci volte al giorno al ds o a chi per lui, potrebbero essere dieci telefonate a effetto zero. Preferiamo, come facciamo con tutti, che siano i dirigenti ad avvisarci di novità, con comunicati o messaggi ai quali poi noi diamo corso dando sempre spazio a tutti (gratuitamente).

La rettifica che abbiamo pubblicato sinceramente è fuori luogo. Primo perché l’Orvietana non ha titoli per rettificare nulla visto che nessuno l’ha offesa, chi dovrebbe chiedere casomai la rettifica è Borrelli o il Giornale dell’Umbria. Da tifosa, prima ancora che da giornalista, sarei davvero felice se la squadra della mia città “volesse vincere tutto”, non vedo l’ora che questo accada e affermarlo non lo ritengo una offesa. Abbiamo creato false aspettative? Primo noi creiamo casomai opinioni, le aspettative se le creano i tifosi e non se le creano certo in base ai nostri articoli, o forse non del tutto. Le aspettative si creano dando l’idea di una società coesa, portando i 200 ragazzini  allo stadio, creando un filo diretto con i propri tifosi. Ma questo si può fare se quello che afferma il presidente è via via scendendo la stessa cosa che dice tutta la società. Mi è capitato spesso di parlare con persone al dentro della dirigenza e spesso ho captato attriti, invidie e gelosie che la società accusa noi di OrvietoSport di sobbillare mentre è la stessa Orvietana che sembra generarle e le alimentarle non mettendo fuori della porta chi lavora per il verso sbagliato.

In fondo a noi se l’Orvietana sta in serie D o in 3a categoria non ci cambia nulla, le letture sono le stesse, l’interesse dei nostri lettori è lo stesso. Quindi perché noi di OrvietoSport, noi che dello sport abbiamo fatto la nostra missione, noi che sacrifichiamo tutto per seguire tutti i sabati e le domeniche dal vivo il maggior numero di incontri, noi ve ne prego, ditemi cosa ci guadagniamo a mettere zizzania all’interno della Orvietana Calcio o di qualsiasi altra società?

Pertanto, ho accolto come prescrittomi dalla legge, la richiesta di pubblicazione della rettifica, ma non accolgo il velato invito a far seguire l’Orvietana Calcio da un altro mio collaboratore, pur restando ovviamente a disposizione di tutta la dirigenza io in prima persona come referente.

Le pagine del mio giornale, che non è un sito ma è un giornale regolarmente registrato al Tribunale, sono sempre aperte a tutte le società sportive, ma mi serve collaborazione con invio di comunicati, con messaggi, con sollecitazioni quando nelle società c’è qualcosa da dire. Se non c’è questa collaborazione mi dispiace ma OrvietoSport non lavora come le redazioni cartacee, non chiama e non cerca, perché noi non abbiamo nessuno buco da “attappare”, nessuno spazio da “coprire”.

Chi siamo lo sapete, cosa sappiamo fare anche, cosa non possiamo fare pure, che siamo sempre disponibili lo sapete, di più non posso fare. Lo sport è collaborazione, collaboriamo tutti per lo sport orvietano.

Monica Riccio,
direttore responsabile di OrvietoSport

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