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Il motore nel sangue. Gabriele Bissichini, pilota orvietano cresciuto sulle curve de “La Castellana”

Terzo posto nel gruppo E3-N e terzo posto per la coppa di categoria al 3° Trofeo Orvieto “La Castellana”, 5 secondi più veloce della scorsa edizione in una giornata di gare che ha visto in difficoltà molti piloti, quanto ha voluto dire “giocare in casa” nel raggiungimento di questi risultati ?

Giocare in casa ovviamente ha dalla sua il fatto di conoscere ogni metro del percorso sia dal punto di vista delle curve, del fondo stradale, del migliore grip per avere massima accelerazione, ma non sempre è un lato positivo, molti piloti, me compreso, sono stati traditi dal giocare in casa. La troppa sicurezza sia del percorso che della vettura la fa da padrone su l’essere attento ad ogni metro di percorrenza del tracciato, e si va a finire che ci si gira o peggio ancora si va a sbattere. Ci vuole un accorto e razionale senso del controllo della vettura, un minimo di margine di sicurezza ci vuole sempre, ma soprattutto bisogna essere calmi e tranquilli, non farsi prendere dalle emozioni. I 5 secondi tolti sono il risultato del voler far scorrere la macchina il più possibile nei punti più veloci, dove si fa la differenza, e anche se sono sempre stato su tre ruote, ne è valsa la pena.

Qual’è stato il percorso professionale e agonistico che ti ha portato dove sei oggi?

Fin da bambino ero un po’ “smanettone”, poi con il crescere ho frequentato corsi di guida sicura e corsi di guida veloce, e logicamente la pratica … girare, girare in pista, più corri più impari a correre. Sono stati importanti anche il conoscere molti piloti locali e non, tra cui Valerio Vecchietti amico e grande campione, che mi hanno trasmesso passione ma soprattutto tecniche di guida e di valutazione della vettura, del tracciato e dei limiti che si possono raggiungere, inoltre logicamente, la passione per la meccanica (vengo da una “stirpe” di meccanici sia in ambito stradale che preparazioni sportive) che è stata utilissima per la messa a punto…

Com’è nata la passione per l’automobilismo, e come nasce il pilota Gabriele Bissichini ?

La passione per le auto innanzi tutto, fin da bambino ho sempre seguito “La Castellana”. Mi ricordo persino di quando ci correvano ancora le moto, venivo con mio padre tutti gli anni anche perchè tifavamo per mio zio, Domenico Bordino, oggi proprietario di una officina che mi è stata messa a piena disposizione per preparare la vettura. La mia passione nasce dall’aver vissuto questo sport sia sul tracciato che nel paddock, ma soprattutto nasce dal piacere di guidare al limite e il feeling che si viene a istaurare con la vettura …insomma, si diventa una cosa sola.

Oggi sei nel team Scuderia Tuscia, quanto è importante in questo sport avere un team alle spalle piuttosto che correre in proprio ?

La scuderia è il biglietto da visita del pilota, o apre o chiude le porte dunque è importantissimo avere alle spalle un’ottima scuderia che ti segua in ogni iniziativa, sia dal punto di vista sponsorizzazione sia dal punto di vista sociale. Ovviamente la cosa deve essere corrisposta, ma con la scuderia Tuscia, non ci sono di questi problemi, la serietà e la semplicità la fanno da padrone.

Il gruppo E3-N vede insieme automobili molto diverse fra loro per potenza e caratteristiche, ma ad esempio fra le 2000 molte sono le Clio presenti e con prestazioni spesso del tutto confrontabili, inevitabilmente in questi casi il pilota fa la differenza, quanto, della tua preparazione ritieni essere una dote innata e quanto invece merito dell’esperienza ?

Direi che entrambe le cose sono importanti… la dote innata che accomuna ogni pilota sta nel riuscire a portare al limite la macchina riuscendo però ad essere sempre il più razionali e freddi possibile. L’esperienza e la possibilità di correre migliora e accresce questa dote, come dicevo, più si corre e più s’impara a correre.

Qual’è il percorso che un giovane dovrebbe intraprendere oggi per avvicinarsi al mondo dell’automobilismo?

Ci sono corsi che è possibile seguire per migliorare il proprio stile di guida e adattarlo alle competizioni sportive. Le strade da intraprendere sono diverse, corsi di guida sicura e di guida veloce. Un ottimo allenamento è il kart, tutti i più grandi piloti hanno cominciato con il kart, io ad esempio lo utilizzo nei periodi fermi dell’anno, come allenamento, per mantenermi attivo. E’ fondamentale non correre su strada aperta al pubblico, non vale la pena di rischiare di farsi e fare male semplicemente per il gusto di andare forte.

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1 Comment

  • maurizio

    Ciao Gabbriele, sono Maurizio quello della Clio Williams blu alla Castellana del 11/05/2010.Volevo farti i complimenti per il bel risultato ottenuto e mi chiedevo se potevi darmi alcune informazioni per meglio settare la mia clio che mi ha creato difficoltà in gara.
    Non sò come rintracciarti non ho il tuo n° ne la mail,spero ti arrivi questo messaggio…
    A proposito ormai dovremmo quasi esserci…Auguri neo papà!!

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