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Gli Arrapaho perdono quattro partite e la testa (della classifica)

Gubbio, Interamna, Spoleto e Todi, quattro le compagini che sono riuscite a battere gli Arrapaho.

Tutte e quattro le sconfitte nel mese di Gennaio (per gli addetti ai lavori mese di GEEN(o)aio per il semplice fatto che sia Geeno che Gennaio hanno qualcosa in comune, e cioè il numero 31). Se per la prima sconfitta si poteva incolpare il panettone, nelle altre è sicuramente preoccupante il calo di concentrazione che sembra aver colpito la squadra canarina.

Cosa succede agli Arrapaho? Dopo un girone d’andata perfetto, anzi direi di più, quasi MERAVIGLOSO, come si possono perdere quattro partite consecutive?

Cosa è cambiato? E’ un caso che in tutte e quattro le partite sia stato schierato il nuovo acquisto Marco DeAngelis? E’ lui è portare “zella”? Oppure è Candy Candy Binda (anche lui nuovo acquisto e schierato solamente nelle partite incriminate al pari di M.dA.)?

Secondo un recente studio condotto dalla società “Simone Brunori non tira a canestro, ma a caso”, il coefficiente di “cacca” di Marco deAngelis è pari a quello di un gatto nero che attraversa la strada facendoti rompere uno specchio mentre stai versando per terra un chilo di sale; ma sicuramente questo non può bastare a spiegare la situazione arrapaho.

Che sia colpa dell’allenatore? Coach Warrior viene attaccato a destra e sinistra (con finale in schiacciata bimane), ma anche nella partita con in panchina coach Paloni la musica non è cambiata (tra l’altro con Paloni in panchina, Panchia Luna per gli Arrapaho). E poi, come qualcuno disse una volta “la motivazione può sopperire a qualsiasi allenatore”.

Che il problema allora siano le motivazioni? Potrebbe essere?

Ma quale motivazione migliore dell’amore per la pallacanestro riesce a spingere alla vittoria? La voglia di buttare la palla a canestro dovrebbe bastare a spingere qualsiasi animo nobile. E quale animo più nobile c’è di quello degli indiani Arrapaho?

Forse gli Arrapaho si sono dimenticati quale è il vero obiettivo stagionale. Il raggiungere traguardi importanti insieme. Divertirsi insieme. Questo non vuol dire che tutti devono giocare lo stesso minutaggio, o non allenarsi e giocare. Questo significa che ognuno deve costruire il futuro arrapaho con il suo mattoncino, piccolo o grande che sia.

Stare lassù in alto per settimane forse ha spento la modestia. Si sa che in quota l’aria più rarefatta può far mancare l’ossigeno e far funzionare male il cervello. E’ questo quindi il momento di tirare fuori il cuore.

Ma non preoccupatevi, sabato 5 Febbraio gli Arrapaho si rifaranno, non ce ne sarà per nessuno, neanche venissero i Los Angeles Lakers (la squadra di Burraco della città si intende).

L’Ufficio Stampa Arrapaho vorrebbe però lasciarvi con una massima di un grande capo indiano nella sua preghiera: “…rendimi capace di giudicare un uomo solo quando ho percorso una vita nelle sue scarpe (l’importante che non siano quelle di Binda)”. Questo per ricordarvi che oltre le giustissime critiche ci serve anche supporto. Allora avanti, tutti a Porano.

Augh!

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3 Comments

  • tifoso arrapahatissimo

    L’importante è ritorvarsi dopo essersi persi… Bravo Leo…Adesso avanti senza paura!Forza Arrapaho…Sempre e Cmq…

    In bocca al lupo per domani.Da ripetere 3 volte… altrimenti non funziona 😛

  • Marcello

    Un appello a tutti gli appassionati di basket cerchiamo di essere in tanti,sabato hanno bisogno del nostro sostegno.dopo tutte le criteche che hanno ricevuto,(forse meritate)ma ora diamogli una mano.sabato tutti a porano augh forza ragazzi .

  • Francesco Russo

    Secondo me è stata colpa del panettone scaduto rifilato agli indiani dall’allenatore di qualche altra squadra…
    Ora appena smaltito torneranno alla vittoria alla grande!!!

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