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Orvietana: finito il tempo delle scuse, degli alibi (…e dei proclami)

Siamo all’ottava giornata, ovvero a un quarto di campionato, metà girone di andata. Ragionare sui numeri sarebbe come sparare sulla croce rossa, viste le cinque sconfitte su cinque in casa, sei su otto in totale (nessuno ha fatto peggio, solo la Sestese, prossimo avversario, ha fatto uguale), 5 gol segnati (peggior attacco di tutto il campionato), ultimo posto in solitario in classifica.

No, lasciamo stare i numeri, quelli parlano da soli, è inutile commentarli. Guardare avanti è l’unico modo di provare a cercare venti di ottimismo, perché se ci guardiamo alle spalle c’è poco o niente da salvare. Bisogna rendersi conto che è finito il tempo delle scuse e degli alibi. Ce ne sono, eccome, ma ormai hanno fatto il loro tempo. Alcune le abbiamo più volte ricordate proprio su queste pagine, a parziale scusante di una situazione che precipitava in continuazione, ma la prova di Spoleto le ha fatte crollare tutte. E’ vero l’infermeria non si svuota, anzi ogni settimana accoglie giocatori sempre più importanti, è vero in questa prima fase di campionato si sono incontrare tutte squadre di alta classifica (tutte le prime 5) e solo l’Arezzo tra le ultime.

Tutte scuse, alibi che fino a domenica scorsa reggevano, ma dopo Spoleto no. Perché a Spoleto si è giocato contro una squadra che, dopo due sconfitte consecutive anche immeritate, era entrata in campo principalmente per non rischiare, una squadra che in meno di mezz’ora ha perso per infortuni due centrocampisti del calibro di Falzone e Ganje. Una squadra che fino al 45’ non aveva quasi mai proposto nulla di pericoloso. Poi è chiaro, con un attaccante vero come Esposito alla prima palla buona che arriva in area trova il vantaggio. Ma nella ripresa dopo dieci minuti proprio Esposito si fa espellere, più di mezz’ora di superiorità numerica, senza che gli avversari avessero più il terminale offensivo principale di riferimento. Risultato? Tanto possesso palla ma una sola conclusione verso la porta. E sul contropiede ecco alla fine il raddoppio. La sterilità offensiva mostrata fa cadere la scusa degli avversari deboli ancora tutti da affrontare: si può pensare che giocando così domenica prossima a Sesto Fiorentino possa essere una partita molto più facile? O la squadra abbordabile sarà solo l’Orvietana?

La mancanza di trame convincenti per novanta minuti contro un avversario prima abbottonato, poi stravolto dalle sostituzioni improvvise, quindi in dieci, fa cadere anche l’altro alibi: troppe assenze, troppi infortuni, ma anche gli avversari non hanno gli stessi problemi? Da domenica inizia un altro campionato, la Sestese ha solo due punti in più dell’Orvietana, condivide con i biancorossi il maggior numero di sconfitte, ha già cacciato un allenatore. Poi, a parte Sansepolcro e Civita Castellana, saranno tutti scontri con le ultime nove della classifica. Squadre con gli stessi problemi dell’Orvietana. Il tempo delle chiacchiere è scaduto.

Chiacchiere sì, perché oltre agli alibi e le scuse più volte sostenute anche da chi scrive, è ora di smetterla anche con certi proclami. Dallo scorso luglio infatti tra dirigenti, allenatore, presidenti e sponsor ne abbiamo sentite di tutti i colori. Chi ci garantiva che “la squadra è più forte di quella dello scorso anno” (Luciano Marini, il giorno che incontrò la stampa allo stadio Muzi), chi disse che “questa stagione non voglio sentir parlare di salvezza perché abbiamo costruito una squadra che deve stare nella prima metà della classifica” (Alessandro Paci alla presentazione al Bar Duomo) per non dimenticare chi ha promesso “la serie C in tre anni” (Gianni Moneti alla presentazione della squadra a palazzo dei Sette) e rischia invece di trovare l’Eccellenza in sei mesi.

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3 Comments

  • calciofilo

    Devo concordare con il sig.Gobbino.
    Purtroppo al di la di tutti i pareri,le opinioni più o meno critiche e le diverse vedute del calcio i numeri sono impietosi.
    Ieri secondo me è stata la più brutta orvietana dell’anno, non solo per quello che ha fatto(direi molto poco,anzi niente) ma anche per contro chi l’ha fatto,una squadra già impaurita all’inizio che poi ha dovuto far fronte a mille vicissitudini sfortunate durante la partita.
    E mi spiace soprattuto che questo brusco passo indietro venga dopo due prestazioni non dico memorabili ma quantomeno in crescita,questo mi preoccupa,perchè se quando pensi di aver risolto certi problemi questi poi tornano prepotentemente la cosa è molto preoccupante.
    Io penso che l’assenza di Chiasso sia una delle più difficilmente sopperibili per l’orvietana,in quanto penso che sia l’unico giocatore che riesce a dare i tempi al centrocampo,e non parlo solo di impostazione,ma i tempi di pressione,l’unico che sa quando accorciare o allungare la squadra,insomma un giocatore che se manca nessuno lo può rimpiazzare.
    Ingrosso,che per altro io penso abbia qualità tecniche buonissime per la categoria,deve avere una guida al fianco,perchè se deve caricarsi sulle spalle il reparto nevralgico di una squadra non ha la personalità per farlo.
    Chiudo dicendo che una cosa importante secondo me nei momenti di difficoltà e crisi,è dare certezza a una squadra.
    Noi ogni domenica cambiamo modulo,cambiamo impianto di gioco,li abbiamo fatti tutti:442 433 4312 4231 451…io penso bisognerebbe cominciare a capire visto che oramai la rosa è fatta come si vuole giocare per poi costruire qualcosa di concreto al di la degli infortuni e per permettere anche a chi entra per sopperire alle assenze di non trovarsi in un contesto dove nessuno o quasi nessuno sa quello che deve fare.

  • Marco Gobbino

    Caro lettore,
    purtroppo questo momento va avanti da agosto non da due partite, vorrei poi capire cosa intende quando consiglia alla stampa di “fare quadrato” con dirigenti, squadra ecc. Intende forse che nei momenti di difficoltà bisognerebbe non criticare? Purtroppo i numeri sopraelencati sono molto più critici del mio personale e umile commento che tutto vuole essere meno che mettere un dito nella piaga. Sono stato il primo a ricordare le difficoltà quando aveva un senso portarle ad esempio e a placare critiche troppo frettolose. Ma dopo la gara di ieri secondo me sono crollati tutti gli alibi. Anche far presente tutto ciò e chiamare tutti alle proprie responsabilità potrebbe voler dire “fare quadrato”.
    Sono convinto anche io che bastano un paio di risultati (anzi potrebbe bastarne anche solo uno domenica prossima) per vedere le cose già con un’ottica più ottimista. Ma appunto è ora di farli questi risultati, non possiamo andare avanti tutta la stagione con quanto siamo sfortunati, quanti problemi abbiamo, che calendario difficile e quante poche risorse ci sono. Ci sono fondi di verità in queste lamentele ma non pensiamo che ci siano solo ad Orvieto questi problemi. Lo scorso anno di questi periodi la Pontevecchio aveva uno o due punti se non ricordo male e alla fine si è salvata. Noi staremo sempre vicino all’Orvietana anche nei momenti neri come questi, ma non possiamo far finta di niente e dire che tutto va bene.

  • madonna come sei critico… ci sono questi momenti durante un campionato anzi in questi momenti bisogna fare quadrato stampa dirigenti squadra staff… basta un paio di risultati positivi per cambiare una stagione…

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