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2. OFFSIDE #13 – L’indigeno e lo straniero: il tormentone sportivo orvietano!

Torna, con l’avvio della nuova stagione, la rubrica OFFSIDE di Nicola Mencarelli

L’estate è la stagione dei tormentoni, musicali e “non”.  Per “non”, al primo posto e a grande richiesta, rientra la tipica espressione del tifoso/appassionato, e non solo, che a pochi giorni dall’inizio della nuova stagione pone, ormai da secoli, la solita domanda: “Chi hanno comprato? Ah, ho capito: anche quest’anno sono tutti di fuori!”.

Come dire: possibile che non si riesca a partecipare a un campionato con sola gente del “posto”?

La mia risposta, considerando le squadre più importanti di ogni disciplina è, rullo di tamburi: NO, non si può!

Se vogliamo continuare a fare, ovviamente con le risorse finanziarie a disposizione, le categorie dove le squadre cittadine possano essere competitive è naturale acquistare, affiancandoli ai nostri migliori elementi, anche giocatori non orvietani. In qualche caso inevitabile.

Prima di approfondire la risposta penso sia doveroso ricordare come questa città, con il suo limitato bacino di utenza, se lo confrontiamo a realtà vicine, numericamente più grandi, come Terni, Perugia e Viterbo, pur in un momento economicamente difficile, sia presente in tutti i campionati interregionali più importanti non avendo perso per strada, come successo altrove, nessuna squadra. Questa, al momento, è la vittoria più grande.

Si può sempre migliorare, è vero, ma i risultati, in termini di presenze autoctone in campo, sono buoni.

La prima squadra rappresenta il vertice di una piramide virtuale. Più la base è grande, il movimento al suo interno allargato, distribuito, organizzato e ben funzionante, maggiori saranno le possibilità di inserire i tanto richiesti “giocatori del posto”. La loro presenza non è solamente frutto del lavoro degli allenatori e degli istruttori dei settori giovanili.

Le squadre o le annate dei vivai sono come quelle del vino: qualche volta ottime, altre meno buone.

Chi ha talento, tecnico e fisico, predisposizione per il gioco, spirito di sacrificio e personalità per stare con i grandi mi sembra sia tenuto in considerazione dalle società e dagli allenatori.

Per non parlare dei ragazzi bravi e pronti per giocare che decidono, giustamente, finite le scuole superiori, nel momento del definitivo ingresso in prima squadra, di proseguire con gli studi, ovviamente lontano da Orvieto, togliendo una risorsa tecnica importante alla loro società, seguendo, ribadisco giustamente, le proprie future ambizioni professionali.

In un limitato bacino come il nostro anche 2 o 3 elementi potenzialmente validi sono un numero, parlando di giovani, difficilmente rimpiazzabili.

E’ vero, innegabile e inconfutabile, in alcune discipline la percentuale di “stranieri” è maggiore rispetto ad altre. Allora, dove è il problema? Se ci sono le risorse economiche per fare il campionato, rappresentare la città, trovo fuori luogo rimanere ancorati all’idea di affidarsi solo e soltanto agli indigeni per il puro piacere di vedere il “figlio di…” oppure il “vicino di casa”.

Godiamoci le nostre squadre con qualche giocatore “straniero”, nella certezza che la loro presenza non tolga solo spazio ai nostri giovani ma li aiuti a crescere, a maturare prima e a essere pronti per giocare insieme.

Un/a ragazzino/a di Orvieto indeciso/a su quale sport intraprendere ha la possibilità di affacciarsi e provare qualsiasi disciplina perché, nel nostro territorio, se ne possono trovare e praticare tutte.

Continuiamo a investire sul movimento, in ogni sport, come molti stanno facendo da tempo con ottimi risultati. I papabili per le rispettive prime squadre saranno una logica conseguenza.

La domanda iniziale: “Chi hanno comprato?” si presta a infinite risposte.

La più importante, per indigeni, stranieri e oriundi, come sempre, arriverà dal campo.

Quale campo? Quel luogo notoriamente muto che ha il potere, durante l’anno, di farsi capire benissmo.

Commenti

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24 Comments

  • Moreno Baldini

    Bella questa discussione se si potesse fare in maniera pubblica e tirare fuori le verita’ che potessero aiutare lo sport comprensoriale a crescere e soprattutto a maturare sarebbe bellissimo.
    Tutti quelli che hanno parlato dimostrano delle ragioni giuste quindi non ho mai voluto dire che preferisco un livello basso piuttosto di campionati nazionali ho rispetto delle varie realta’ sportive che riescono a raggiungere altissime prestazioni nei loro campi.
    Ma il mio intento era far capire che una programmazzione basata sulle proprie possibilita’ puo’ fare la differenza ecco l’esempio della Romeo Menti.
    Vorrei non parlare di cio’ che non conosco quindi basket o pallavolo non perche’ nel calcio sono piu’ competente ma solo per passione ed esperienza diretta, dell’orvietana poi preferisco non esprimermi ma nel calcio comprensoriale ci sono tanti casi dove non si è programmato si è solo speso e spaso raggiunto categorie importanti vedi negli anni 90 Fabro e Ficulle e i derby fatti in eccellenza contro l’Orvietana(e poi?), squadre di calcio del comprensorio che rappresentavano un intero paese finite per anni vedi Castelviscardo Porano Baschi o Castiglione in Teverina .
    Per riuscire poi a fare categorie importanti promettendo e non mantenendo non è difficile e nel calcio succede anche questo a tutti i livelli quindi ribadisco con forza fare il passo secondo la gamba e soprattutto progammare.
    Nel rispetto del pensiero altrui questa e solo un’opinione personale con esempi realmente accaduti.

  • Marco Gobbino

    E allora se avete a cuore l’Orvietana venite fuori con nomi e cognomi e presentatevi dai dirigenti di persona con queste idee, se un domani anziché il solo Moneti si ritrovano più persone, fisicamente reali, con le stesse idee che vogliono aiutarli può darsi che qualcosa cambi, forse…
    Ma lo so che non ce l’ha con me, dico solo che vorrei che questa animata discussione si sposti da qui per esempio allo stadio la domenica davanti agli stessi dirigenti…

    ps: per oggi passo e chiudo!

  • CAIO

    MARCO CON TUTTO IL RISPETTO MA L’ORVIETANA NON CERCA NUOVI DIRIGENTI CHE PORTANO IDEE, PROGRAMAZZIONE ECC. ECC. L’ORVIETANA E’ APERTA A CHIUNQUE PORTI SOLDI , CERCANO SOLO ESCLUSIVAMENTE SOLDI . NON A CASO IL SIGN. MONETI CHE A PORTATO I SOLDI VERI MA NATURALMENTE QUALE IMPRENDITORE CHE E’ AVEVA UN PROGRAMMA E UN PROGETTO BEN DEFINITO ….. E’ SCAPPATO ANZI L’ANNO FATTO SCAPPA’. FIGURATI, NON HANNO ACCETTATO IL PROGETTO DI UNO CHE PORTAVA I SOLDI VERI , ACCETTANO DI ASCOLTARE ME CHE AIME’ NON HO UNA LIRA ???? . MARCO QUESTE NON SONO PAROLE DIETRO UNA TASTIERA MA SONO I FATTI E SONO INDISCUTIBILI !! GRAZIE PER LO SPAZIO CHE MI HAI CONCESSO NON CE’ LO CON TE ASSOLUTAMENTE ANZI TI FACCIO I COMPLIMENTI PER LA TUA TESTATA .

  • Marco Gobbino

    Non vorrei sembrare immodesto ma credo che in nessuna testata giornalistica, più di questa, si sia commentata la vicenda Moneti – Orvietana.
    Moneti, proprio perché ci ha messo faccia e risorse, ha tutto il diritto di dire quello che pensa e difatti lo ho intervistato tutte le volte che è sembrato opportuno, malgrado la cosa non abbia fatto piacere a molti della società, mentre tante altre chiacchiere a vanvera di anonimi commentatori lasciano il tempo che trovano. Viene da pensare anche a me che ci sia invidia, qualcuno ha detto “ma invidia di cosa poi?” beh se la cosa avesse poco valore non genererebbe tutto questo interesse e tutte queste polemiche, spesso inutili, che altri argomenti anche su altri sport non generano. Non ho mai detto che le cose all’Orvietana vadano bene, anzi… però le critiche a prescindere non mi sono mai piaciute.

  • FORZA U.S.O.

    Caro Sig. GOBBINO, vogliamo commentare la vicenda del Sig. MONETI che ha provato a metterci faccia e risorse??????

  • Marco Gobbino

    E’ quello che loro dicono… certo non apriranno le porte ad anonimi commentatori su internet, se qualcuno si prova invece a presentare di persona magari si potrà verificare la bontà o meno delle loro dichiarazioni. Il discorso è sempre il solito, tutto facile a parole, tanto più nascosti dietro a una tastiera, più difficile metterci la faccia.

  • CAIO

    A GOBBINO MA DAVERO CREDI ALLE FAVOLE ?? L’ORVIETANA APERTA A TUTTI ?? SI E IO SO’ BARACK OBAMA ……. MA FAMMI IL PIACERE !!!!

  • gilles

    Secondo me per una realtà “piccola” come Orvieto, avere squadre che militano in campionati nazionali o d’eccellenza è un fatto positivo. considerando il bacino, i pochi giovani che di sacrifici ne fanno sempre meno, genitori….diciamo “invadenti” per essere buoni, è vitale per le società stesse pescare fuori. Intendiamoci di genitori invadenti è pieno il mondo: ma il fenomeno assume caratteristiche di “problema” nelle realtà piccole come Orvieto. Grande merito è dei dirigenti che tengono sù la baracca con enormi difficoltà, non ultima appunto quello delle chiacchiere di persone coinvolte indirettamente appunto i genitori..Mi chiedo anche finanziariamente(a parte il calcio, che merita un discorso a parte) come l’altra fetta della torta piccola piccola, se la dividano tutte le altre discipline! Secondo me Orvieto ha degli ottimi dirigenti che meritano più buoni atleti e miglior seguito. Saluti

  • Marco Gobbino

    Allora visto che si riferisce al calcio l’unica cosa che le posso consigliare, visto che l’Orvietana continua a dire di essere aperta a tutti, è di entrare nella società e provare a cambiare le cose dal di dentro, a parole da fuori temo che non la stiano manco a sentire.

  • CAIO

    GOBBINO IO MI RIFERISCO AL CALCIO. LEI VEDE PROGRAMMAZIONE NEL TEMPO OPPUERE OGNI ANNO SI CAMBIA TUTTO ? VEDE DELLE POLITICHE SOCIETARIE STUDIATE O “PROGRAMMATE ” OPPURE SI VIVE E SI GESTISCE ALLA GIORNATA ? MI RISPONDA LEI…….NESSUNO METTE IN DUBBIO LA BONTA’ DELLO SPORT ORVIETANO MA ALMENO CONSENTIMI DI DIRE CHE CON QUALCHE ACCORGIMENTO IN PIU’ SI POTREBBE FARE MEGLIO E SPENDERE MENO . POI LA MIA E’ UNA CRITICA SI, MA ALMENO COSTRUTTIVA , POI SE QUALCUNO NON E’ DACCORDO RISPETTO LE IDEE DEGLI ALTRI COME VOGLIO CHE SIANO RISPETTATE LE MIE.GRAZIE

  • Marco Gobbino

    Scusi Caio, ma a quale società sportiva si sta riferendo? perché non sono mica tutte uguali… Programmazione e cultura sportiva a chi mancherebbero? Io vedo squadre di pallavolo rinate dopo anni di nulla e subito protagoniste, squadre di basket che migliorano ogni anno, l’Orvietana calcio esiste da più di cento anni quindi di “strategia da seguire nel tempo” non le dovrebbe mancare, il rugby è risorto dalle ceneri e ha subito vinto un campionato… eppure nessuno parla dei successi tutti solo a criticare e in modo molto generico. Io non so se lei è dirigente di qualche società e vorrebbe far passare una nuova politica di gestione e non riesce a farlo oppure se parla solo per sentito dire. Non sto dicendo che va tutto bene, perché non è così, ma mi sembra che vengano sottovalutati tanti risultati ottenuti. Dovremmo essere contenti del panorama sportivo che la nostra città ci offre (senza fare nomi si sposti di qualche chilometro in città più o meno della stessa grandezza di Orvieto e vedrà che fatica a trovare tanta ricchezza di sport da seguire il fine settimana!) eppure qua è tutto un criticare!

  • CAIO

    A PIPPO MA QUALE INVIDIA QUI SI STA’ PARLANDO DI UNA STRATEGIA DA SEGUIRE NEL TEMPO , DI UNA NUOVA POLTICA SOCIETARIA DI ” PROGRAMMAZZIONE ” (PER QUALCUNO UNA BESTEMMIA ).IL PROBLEMA CHE TUTTO QUESTO NON AVVIENE E COME UNO PARLA DI “CULTURA SPORTIVA ” SI GRIDA ALL’INVIDIA …. MA INVIDIOSI DE CHE POI ………

  • pippo

    Io leggo solo tanta invidia per chi malgrado i tempi come si dice continua a portare il nome di Orvieto in giro per gli stadi e i palazzetti di mezza Italia, quanto siete provinciali! Pur di vedere in campo vostro figlio o il vostro amico preferite giocare a Allerona e a Porano piuttosto che in Sicilia (leggi azzurra basket) o in Emilia (volley m) le marche (basket m) il lazio e la toscana Tvedi orvietana che giochera’ a Viterbo e Arezzo)

  • DEMO

    PENSO CHE DI QUESTI TEMPI DI CRISI SIA NECESSARIO GUARDARE IN CASA PROPRIA E CERCARE DI OTTIMIZZARE IL BUGDET CHE UNO HA A DISPOSIZIONE , INOLTRE CERCANDO DI ALLEVARE E FAR CRESCERE GIOVANI PROPRI NEL TEMPO PORTA PIU’ VANTAGGI . PRIMO QUELLO CHE COSTANO DI MENO SECONDO IN 2/3 STAGIONI FORMI UN GRUPPO DI GIOCATORI NUMERICAMENTE IMPORTANTE CHE NON OBBLIGA LA SOCIETA’ OGNI STAGIONE A CERCARE 10 GIOCATORI NUOVI MA MAGARI CON 2/3 INNESTI OGNI ANNO FAI LA SQUADRA . POI CI STA’ CHE PUOI RETROCEDERE MA NEL TEMPO SISTEMI LA SOCIETA’SIA A LIVELLO TECNICO CHE ECONOMICO . INFINE SE PER POTERSI PERMETTERE CAMPIONATI A LIVELLO NAZIONALE SIGNIFICA FARE UN MONTE DI DEBITI,SIGNIFICA SACRIFICARE IL BUDGET DEL SETT. GIOV. PER SUPPORTARE LA PRIMA SQUADRA E RISCHIARE SEMPRE FINE ALL’ULTIMO MINUTO DEI PLAY -OUT DI RETOCEDERE… ALLORA FACCIAMOCI DEL MALE SEGUITIAMO SU QUESTA STRADA . MA TRA QUALCHE MESE NON PIANGIAMO MISERIA E NON FACCIAMO RIUNIONI PER RIMEDIARE QUALCHE SPONSOR CON LO SPETTRO DEL FALLIMENTO DIETRO L’ANGOLO….

  • Orvietano

    Bella discussione quella intrapresa dopo questo bell’articolo di Nicola, è sicuramente giusto che per fare campionati di livello ci vogliono anche persone di fuori, però io credo che bisogna fare i passi secondo le proprie gambe…non si può mandare a gambe all’aria una società per fare un campionato di vertice nazionale! Basta vedere la fine che ha fatto la Coar…ha avuto senso fare l’A2 come ha fatto la Coar per poi ritrovarsi dopo 2 anni in C1 o sarebbe convenuto continuare a fare la serie B e continuare con campionati nazionali invece che regionali?
    Allora forse ha ragione Baldini quando dice a quel punto è meglio fare un campionato minore ma con la testa sulle spalle senza fare spese folli…e mi auguro di cuore che anche l’Orvietana abbia fatto bene i suoi calcoli quando ha deciso di comprare tanta gente da fuori perchè saremo tutti felici di vederla arrivare ai play-off o addirittura in Seconda Divisione, ma ci auguriamo pure che a giungo non pianga che non abbia i soldi come ha fatto tanto quest’anno…la Romeo Menti farà pure campionati di seconda categoria, ma non si lamenta mai perchè le mancano i soldi e continua da anni a ricoprire un ruolo fondamentale come è quello dell’educazione sportiva e non solo di tanti ragazzi del posto!!!!

  • Marco Gobbino

    Evitiamo di riprenderci tutti a pesci in faccia ogniqualvolta si propone una discussione. Non va demonizzato chi spende soldi e partecipa a un campionato nazionale, non va deriso chi non se ne importa della categoria, ma preferisce divertirsi e fare anche attività sociale. Anzi direi come spiegato nel mio primo anche ironico commento che qui nel nostro comprensorio troviamo tutte e due le filosofie ben messe in atto, quindi ce ne è per tutti i gusti. Per i ragazzi che vogliono cimentarsi nelle varie discipline e per i tifosi che vogliono vedere anche squadre della loro città cimentarsi contro avversari di tutta la penisola.

  • Ford Coppola

    Dando pieno sostegno al di cui sopra Francis, aggiungo che senza la minima polemica e nel massimo del rispetto di chi lavora, il frutto del LAVORO della Romeo Menti porta solo ad una 2° e 3° categoria, quindi se vuoi vedere una categoria almeno decente,devi venire ad Orvieto a vedere chi ha comprato quest’anno l’Orvietana, come dice Nicola.
    Complimenti al LODEVOLE lavoro della Romeo Menti, ma se ad Allerona vuoi vedere un calcio discreto devi comprare giocatori “stranieri”, anche nel rispetto del periodo storico.
    Ringraziamo e sosteniamo le società che ci permettono di vivere i palcoscenici NAZIONALI.

  • Francis

    Quindi secondo il ragionamento di Moreno Baldini, che si sciogliesse la libertas pallavolo in B2 nazionale, che smettessero di fare basket alla Telematica che fanno la C nazionale, che chiudesse l’Orvietana dopo cento anni di storia, che la facessero finita quelli del calcio a 5 a cercare di tornare in categoria nazionali, poi quelle del basket femminile che stanno in A2 e vogliono provare a fare il massimo torneo nazionale nei prossimi anni so tutte matte! facciamo tutte squadrette amatoriali ci divertiamo tutti e via!
    e invece no, ci stanno molti che vogliono anche vedere i campionati nazionali caro Baldini anche con uno o due orvietani e basta e se continuano a farli vorrà dire che poi ste risorse le trovano no??

  • Moreno Baldini

    Il problema a parer mio non è legato a quanta gente del posto c’è in squadra ma eventualmente che sacrificio (economico) comporta a non avercelo nessuno o solo qualcuno
    con i tempi che corrono.
    Ad Allerona due società di calcio riescono a tenere in rosa una percentuale di “nativi” altissima grazie al lavoro della ROMEO MENTI che nel tempo non ha mai smesso di fare il settore giovanile e adesso ne traggono frutto due squadre una di seconda categoria ed una di terza senza dispendio “economico” eccessivo anzi rapportato a cio’ che si sente in giro vere bazzecole.
    Quindi rispetto per il periodo storico categorie più basse e tanti “nativi”.

  • Marco Gobbino

    cavoli! per la prima volta!!! mi devo preoccupare??? comunque il club dei senzaHacca colpisce ancora!

  • gino48

    Complimenti a Nicola per il suo articolo e per la prima volta sono d’accordo con ciò che a scritto Marco Gobbino. Forza USO e con la squadra vista ieri sera,anche se era solo un amichevole di fine agosto,penso che quest’anno qualche soddisfazione ce la possiamo togliere.

  • Marco Gobbino

    Ah ma guarda Nicola che se anche un giorno per assurdo l’Orvieto basket facesse l’Eurolega o l’Orvietana la Champions League, ci sarà sempre qualcuno che dirà “Ma di Orvieto non gioca nessuno?!?”. Abbiamo in realtà tutto quello che un appassionato può chiedere: squadre che disputano campionati importanti, per una realtà come Orvieto, che hanno comunque qualche indigeno in campo e squadre che disputano campionati minori con quasi tutti orvietani protagonisti. Nel basket puoi seguire la serie C nazionale con alcuni orvietani oppure se vuoi vedere solo orvietani che giocano a pallacanestro ci sono gli Arrapaho. Nel calcio puoi vedere la serie D con qualcuno del posto che gioca, oppure se vuoi vedere i tuoi amici segui ad esempio il Ciconia in prima categoria dove giocano in pratica solo orvietani: insomma ce ne è per tutti i gusti eppure ogni anno in tanti si lamentano. Certo se volgiamo fare campionati nazionali in 4 o 5 discipline sportive e pensare di mandare in campo tutta gente del posto… manco avessimo una città di due milioni di abitanti dove trovare tutti sti talenti!

    comunque bentornato sulle nostre pagine!

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