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L’Orvietana si interroga sui propri errori

La Società, con un comunicato ufficiale, rende noto che lo staff tecnico si è riunito per analizzare i problemi emersi in questo avvio di campionato, piena fiducia a Marini (e ci mancherebbe…) e al progetto, ma sembra ci sia la consapevolezza che qualche scelta vada rivista.

Avevamo definito su queste pagine la sconfitta contro il Todi come un primo campanello di allarme. Bene l’Orvietana non ha alcuna intenzione di trascurarlo, già oggi è prevista una riunione tecnica per fare il punto della situazione.

Questo il testo del comunicato ufficiale:

La Società Orvietana Calcio, dopo la sconfitta casalinga di domenica scorsa contro il Todi, sta analizzando con lo staff tecnico la situazione per capire quali siano stati i problemi o gli errori all’origine di una prestazione opaca e sotto le aspettative. La Società resta comunque fermamente convinta della bontà del progetto intrapreso e della capacità umana e professionale dell’allenatore Luciano Marini e di tutto lo staff tecnico. La Società confida nell’impegno di tutti i giocatori per ottenere un riscatto già dalla prossima partita.

Maggior impegno da parte dei calciatori,  massima fiducia nel tecnico (e ci mancherebbe pure dopo tre giornate!), ma forse all’allenatore potrebbe venir chiesto di ridiscutere certe soluzioni tattiche. Queste sono ovviamente nostre personali sensazioni, nessuno in Società ha ufficialmente spinto il tecnico a cambiare gioco.

Il modulo proposto da Luciano Marini, una sorta di marchio di fabbrica per le sue squadre, è forse fin troppo ambizioso con i giocatori a disposizione: posizionare solo due centrocapisti davanti alla difesa ha tolto equilibrio alla squadra regalando agli avversari spazi enormi. E in effeti, sia il Montevarchi che il Todi hanno subito preso possesso della linea mediana guadagnando fin dai primi minuti un netto vantaggio territoriale. Solo l’Arezzo, dove i cantieri sono forse ancora più aperti che a Orvieto, non ne ha saputo approfittare. Il 4-2-3-1 richiede molta corsa e sacrificio da parte degli esterni, sia in difesa che in attacco, ma sulle fasce spesso ancora si fatica a capire chi sono i giocatori titolari. Risultato: la fase difensiva risulta complicata, qualche protagonista è costretto a lavorare per due e man mano che i minuti passano le distanze tra i reparti aumentano e le soluzioni offensive si perdono in inutili lanci verso nessuno. Marini ha chiarito che siccome l’Orvietana là davanti non ha attaccanti che possono da soli tenere alta la squadra, il gioco deve partire dal fraseggio dei centrocampisti, se manca quello finisce tutto. Verrebbe quindi da suggerire un cambiamento di modulo, provare a passare ad esempio a un centrocampo a tre, con l’arrivo di Mirko Chiasso ora è possibile. Cambiare assetto però può anche essere pericoloso, non è una scelta facile e deve essere ben concordata con i giocatori. Purtroppo le squalifiche in arrivo per Mvuemba e Rovella non aiutano, qualunque sia la disposizione delle pedine in campo, e contro una Pontevecchio che gioca con il 4-3-3 e si ritrova in testa alla classifica grazie ad un gioco convincente e a un entusiasmo alle stelle non sarà facile.

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