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La crisi del calcio nel comprensorio orvietano

Non solo Orvietana, anche Federico Mosconi e Ciconia non se la passano bene. Scomparse negli ultimi anni diverse squadre nella zona, altre sopravvivono grazie alle fusioni.

Sembra proprio un annata nera per il calcio orvietano. Non è solo l’Orvietana a dover fare i conti con la crisi, anche le altre due società della Rupe stanno passando un estate difficile. L’addio di Danilo Pace e di diversi giocatori ha spiazzato la società di Sferracavallo che si ritrova a dover ridefinire tutto sia a livello di staff tecnico che di rosa e anche in questo caso i problemi economici non sono pochi. Invece per il Ciconia, società che impiega molti ragazzi delle giovanili dell’Orvietana, ci sono problemi per allestire la squadra, infatti il prossimo anno sarà la stessa Orvietana a fare affidamento sui propri giovani, lasciando quindi i biancocelesti a corto di giocatori. Guai poi a parlare di fusione, parola proibita da queste parti. Ci avevano provato Ciconia e Federico Mosconi, ma tutto è saltato per divergenze sul settore giovanile e per quel campanilismo ormai radicato più tra i dirigenti che tra i tifosi. E così Orvieto continuerà a trovarsi con tre squadre di calcio tutte alle prese con problemi di sopravvivenza. Fusione invece andata in porto tra Grifo Attigliano ed Amerina proprio ad un anno di distanza da quella che aveva interessato Guardea e Montecchio che la scorsa stagione diedero vita al GM10. La crisi riguarda un po’ tutto il comprensorio. A Montegabbione non c’è più una squadra, nella zona di Baschi c’è solo il Colonia a Collelungo ma nessuna squadra nel comune. Resistono invece realtà come Romeo Menti, V. Castelgiorgio, Ficullese e Fabro, anche se quest’ultimo è stato appena retrocesso in seconda categoria.

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8 Comments

  • giuseppe

    Beh che ci siano dei costi anche per la Uisp è assodato.
    Costi comunque molto contenuti considerato il fatto che non viene pagato nessuno ne per giocare ne per gestire.
    Unire le squadre amatoriali?
    E per fare cosa?
    il campionato Uisp della zona orvietana è fatto per divertirsi.
    Non c’è nessun giocatore da lanciare, non c’è nulla da guadagnare, c’è solo il gusto e il modo di giocare a calcio.
    tenete presente che il mondo Uisp in tutta l’Umbria funziona così.
    Diverso il problema per le 3 società di calcio Orvieto.
    Purtroppo oggi i soldi non ci sono più per fare e disfare e tocca fare i conti della serva un pò in tutti i campi.

  • goal

    ma come fate a pensà che l’orvietana se pò fonne col ciconia e col federico mosconi, se ogni anno , solo nel sett.giovanile, cerca solo ragazzi napoletani?

  • nicola

    e’ chiaro che le forti spese sono quelle relative ai campionati di Ciconia,Mosconi,Orvietana ma anche di terza categoria o seconda… in giro ci sono molte squadre. Metto anche il UISP perché comunque,parlo pure della mia squadra sei costretto a trovarti degli sponsor, e dei dirigenti anche se, è tutto fatto amatorialmente . Ma non è un rimprovero verso il campionato ci mancherebbe.Poi è chiaro che deve esserci un campionato UISP ed è chiaro che tanto le squadre non si metteranno mai insieme, ma sono del parere che UNA FUSIONE DELLE 3 SQUADRE PRINCIPALI DI ORVIETO RISOLVEREBBE MOLTI PROBLEMI. LA STESSA COSA CHE MI AUSPICO NEL CALCIO A 5 MASCHILE.

  • Monica Riccio

    Abbiamo più volte, anche da questa testata, provato ad intavolare una discussione intorno alla “fusione”. Apriti cielo, chiuditi terra … Ci è stato detto di tutto. Che tutti hanno il diritto di divertirsi (ma pure noi tifosi allora), che tutti hanno il diritto di dirigere la propria realtà (io infatti dirigo la mia), che fondere equivale ad azzerare. E certo che equivale ad azzerare! Infatti, e io ne sono fortemente convinta, quando ormai si è saturata una situazione è inutile andare a recuperare, raffazzonare, restaurare. Meglio girare pagina e via. Con questo che dico però, è beato chi lo capisce, non ho mai voluto dire che chi lavora nelle varie realtà è un cretino o uno sciocco legato alle fragole del proprio orticello. Qua, e chi non l’ha capito è un illuso, non c’è più trippa per tutti i gatti. E solo unendosi si può restare a galla. Ma dire questo, già lo so, scatenerà il solito inferno dei piccoli dirigenti che si sentono minacciati di tritolo sotto le zampe della poltroncina. Invece no, tutti noi dovremmo capire, come del resto mezza Italia già sta facendo, che se si vuole sopravvivere occorre unire e non dividere. Occorre fare due passi indietro per poi farne uno avanti tutti insieme. Insomma ma le squadre ci stanno per divertirsi, divertire e giocare o per far divertire i propri dirigenti? Dunque allora, come abbiamo già detto in tanti, perché non creare una unica società Orvietana di calcio, con la prima squadra in serie D (e magari pure più su, voglio essere ottimista) e una più in basso? E un settore giovanile comune? E perché non creare una unica squadra di calcio a cinque da lanciare in alto e una amatoriale? Ecco già lo so ariecco tutti i pipistrelli offesi a svolazzare. Signori l’offesa la fate voi a noi facendoci credere che per divertire sia necessario avere più team che si litigano e fanno a brandelli i pochi spiccioli rimasti. E ci offendete pure non offrendoci lo spettacolo che la nostra piazza meriterebbe, visto che paghiamo tutti il biglietto (io no ma è un altra questione e sono onesta lo dico). Insomma se per una volta vi fermaste ad ascoltare cosa vuole la gente, invece che cosa vuole il vostro orgoglio, io credo che tutti, ma proprio tutti, arriveremmo molto ma molto più su.

  • giuseppe

    Il campionato Uisp non lo includerei nella lista.
    Molte squadre si autofinanziano per far fronte a costi superiori attorno ai 1500-1600 euro per l’iscrizione.
    Poi si paga il campo, insomma i costi per il campionato amatoriale ci sono ma lo spirito è diverso per tant motivi.
    Fare un campionato di 1-2-3^ categoria ( e vi garantisco che il livello di qualche squadra amatoriale è alto) comporta, oltre alle spese della lunghezza delle trasferte che “rubano” lunghe giornate a chi tempo non ne ha.
    Dunque terrei ben divisa la Uisp dalle altre squadre.
    un saluto, giuseppe

  • fra

    Ma se uno fosse appassionato di calcio perché qui a orvieto non può divertirsi come può divertirsi un appassionato di basket, volley ecc? per carità anche questi sport hanno avuto momenti di crisi ma hanno saputo imparare dai vecchi errori e ora, al di là del tifo o la passione che è sempre bello avere per le squadre della propria città, se si va a vedere una partita di B2 di volley o di C di basket si vede anche uno spettacolo di un certo livello (considerando la nostra realtà) invece nel calcio so anni che solo la passione per i colori ci porta allo stadio perché altrimenti di spettacolo neanche l’ombra.
    Facciamo un appello ai nostri dirigenti delle tre squadre di orvieto: vogliamo divertirci a vedere calcio non stiamo qui a sventolare bandiere o a stare dietro a campanilismi che poi di fatto non ci sono visto le poche persone che vengono a vedere le tre squadre! Mettetevi d’accordo magari manteniamo anche una seconda squadra di categoria più bassa per far divertire tutti, ma proviamo a dare un futuro al calcio a orvieto diverso da questo. Resettiamo tutto e ripartiamo, così non si va avanti, ma che aspettiamo?

  • Orvietano

    Concordo in pieno con tutte le parole dette dal signor nicola. Sono state fatte spesi folli in passato, tutti hanno voluto e vogliono ancora oggi fare i presidenti, i dirigenti per poi dirlo agli amici del bar, tutti vogliono fare la propria squadra per questo senso di campanilismo che da noi è ancora fortissimo. Domani chissà anche la Patarina deciderà di fare la propria squadra perchè si sentirà non appartenente nè a Ciconia, nè a Sferracavallo e la prossima settimana piangeranno perchè non ci sono i soldi per l’iscrizione!

  • nicola

    la crisi del nostro calcio è la giusta causa…aperta qualche anno prima con spese a dismisura, chiusa ora che ci sta la crisi. le squadre presenti nel comprensorio sono troppe, comprendendo anche il campionato UISP che ha un campionato tutto suo. L’Orvietana che stira il collo per fare una serie D e il Mosconi e Ciconia che lottano per la salvezza ogni anno. QUINDI PERCHÉ NON FARE UN’UNIONE DI TUTTE LE SQUADRE?? questo è primo punto. Il secondo è valorizzare i giovani del posto (FAVOLA GUBBIO!! con molti ragazzi del posto ha raggiunto la serie C e dopo un anno la serie B) Si è vero a Gubbio ci sono i soldi, la ma Lega Calcio paga dei soldi per il minutaggio dei giovani in campo. Spendere stipendi faraonici per gente di fuori non è il massimo. SECONDO PUNTO. Il terzo punto è il fatto che tutti vogliono essere presidenti e dirigenti… un po quello che succede nel calcio a 5 …. 3 squadre in C anziché una in A.

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