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Volano stracci tra Biagioli e Arcipreti. Il lungo botta e risposta

Lungo scambio di “complimenti” a colpi di comunicati stampa tra il Presidente dell’Orvietana Biagioli e l’ex direttore generale Alvaro Arcipreti. Abbiamo atteso fino ad ora per pubblicare, nonostante la polemica vada avanti da qualche giorno, perché aspettavamo la fine di questo scambio in modo da riportare la cronologia degli interventi nel modo più completo possibile. In realtà, nonostante ce lo auguriamo, non sappiamo se sia realmente finito. La nostra testata resta comunque disponibile a pubblicare eventuali nuove repliche.

L’antefatto

Tutto nasce da una recentissima intervista rilasciata dal neo nominato direttore generale dell’Orvietana Matteo Panzetta al giornalista Roberto Pace e pubblicata sulla testata Orvietonews.it il 16 giugno scorso. In chiusura, Panzetta si congeda con questa affermazione: “Tutti parlano, qualcuno anche troppo, come un certo signore il quale, più che Direttore mi pare essere un attore. Gli attori parlano, solitamente, su indicazione dei registi. Quello cui faccio riferimento, invece, parla e sparla senza che se ne possa capire il motivo. A suo tempo, affermò che l’Orvietana sarebbe retrocessa, sostituita, in Serie D, dalla Società per la quale lavorava. Non è andata proprio così“. Nonostante non faccia nomi, è piuttosto evidente il riferimento al suo predecessore Alvaro Arcipreti.

La replica di Arcipreti

Il quale affida la sua risposta al palcoscenico della trasmissione Settecalciomercato, a cura del giornale online Settecalcio.it, del 20 giugno (a questo link, il video completo https://www.youtube.com/watch?v=ZXy6lLe4wuw), in cui, a partire dal minuto 20, Arcipreti, tra le altre cose, appella Panzetta come una “nullità”.

L’intervento di Biagioli

L’Orvietana Calcio risponde in modo ufficiale, a mezzo comunicato stampa del Presidente del 23 giugno che, per dovere di cronaca, riportiamo integralmente:

In questo primo intervento pubblico della nuova stagione, avrei preferito parlare solo di calcio. Mi tocca, invece, rispondere a un tizio cui piace intromettersi nei fatti nostri piuttosto che badare ai suoi, provando ad essere più educato e meno arrogante del destinatario.

Con Alvaro Arcipreti, cui mi rivolgo, abbiamo fatto cose buone e non sarò certo io a dimenticarlo. Però, il cordone ombelicale che ci ha legati non è più attivo ed è tempo di guardare al futuro con idee e prospettive diverse. Mai rinnegare il passato, ma è giusto che il vecchio lasci spazio al nuovo che avanza ed è lì che dobbiamo guardare

Rimango altresì sbalordito, lo dico subito per non dimenticarlo, che certe emittenti regionali diano spazio a certe “comparsate”, difficili a definirsi in modo diverso. Lo ho  già fatto presente al conduttore, chiedendo quanto paga per momenti come quello in cui si è esibito Arcipreti, perché, nel caso il compenso sia gratificante, potrei anche essere interessato.

 A mio modo di vedere le colpe vanno ricercate in coloro che mettono in piedi certe sceneggiate, poi, chiaramente, negli attori che se ne rendono protagonisti.

Sintetizzando il secondo appunto – vado a braccio, non ho una scaletta – al dott. Arcipreti, lui è stato con noi un anno facendo benissimo.  Poi è successo qualcosa, so molto bene di cosa si tratti, ma purtroppo  me ne sono accorto in ritardo, per via della quale ho deciso di mandarlo a casa, convinto, altresì, che non avrebbe resistito a occuparsi dei fatti nostri.

 Lui provò a giustificarsi coinvolgendo Ciccone (adesso i due si amano tanto, non era così in quei momenti), ma su questo non vorrei dilungarmi, a meno che, questa soap opera non sia a puntate, delle quali il sottoscritto conosce per filo e per segno, il soggetto, la sceneggiatura e gli attori.

 So delle sue medaglie, sempre più arrugginite (Perugia, Sanbenedettese…. Orvietana ecc., come dei fallimenti sportivi degli ultimi anni) e, qualora lo desideri possiamo parlare di tutto.  Partendo, però, da due presupposti. Primo, Roberto Biagioli non ha scheletri nell’armadio e non so  se lui potrà dire altrettanto. Secondo, partiamo da posizioni completamente diverse. Io metto i soldi, lui li prende. La distanza, capite bene, è chilometrica.

 Non voglio più confrontarmi con chi, di professione ufficiale ha fatto il part time alla ASL. Lo ringrazio per i complimenti, che valuto sarcastici, fatti all’Orvietana e sottolineo come, senza la sua presenza, siamo rimasti l’unica Società umbra in serie D. Potremo anche tornare in Eccellenza, ma questo non conta. Ricordate, però, che nella vita nulla succede per caso.

Continua a sentirsi una super star del calcio umbro. Invece farebbe bene a tornare con i piedi per terra. In questo mondo né io, tantomeno lui, siamo nessuno. Gli chiedo, cortesemente di occuparsi dell’Atletico BMG lasciando perdere l’Orvietana. Io non ho detto nulla quando è andato via, mentre lui, ex direttore ha iniziato a occuparsi dei fatti nostri con  un’intervista ai giornali, poi nelle trasmissioni televisive, trovando spalla nel suo “Paolini”, alias Giuliano Cioci o in  qualche altro, stregato da tanto personaggio. Lui presenta, l’altro fa le fusa alla Paolini. Giuliano lo conosco dai tempi dell’Orvietana del Presidente Domenico Pizzardi. Nei mesi estivi lavorò nella mia Azienda, è stato un grande goleador, è un bravo ragazzo. Rimane  da stabilire per quali cose, nella vita, ciascuno è più adatto.

 Io, il mio Paolini ce l’ho e lo tengo stretto. Si chiama Matteo Panzetta. Do per certo che, nell’Orvietana non lo ha messo Arcipreti. Pure questo è un merito di cui non può vantarsi. Era già con noi, occupandosi, ai tempi della direzione della la Scuola Calcio. Nel nuovo ruolo ce lo ho messo io, con una funzione precisa di controllo, perché sentivo che qualcosa non stava più funzionando. Arcipreti era poco presente, anzi, quasi assente. Come alle partite,  durante le quali, tirando fuori  la scusa di “sentirle troppo”  andava a fare passeggiate.

Matteo ha rilasciato un’intervista, già concordata con il sottoscritto, per rispondere a cose, non vere, dette da Arcipreti. Il quale, si è preso la briga di entrare anche nel privato tirato fuori  la telefonata nella quale Antonio Di Natale aveva qualcosa da rimproverare a Matteo, tralasciando un particolare:  il giorno successivo lo stesso Di Natale volle incontrare Panzetta per scusarsi di quanto accaduto. Probabilmente, perché, come già detto, al campo era poco presente, quindi non informato.

Rivendica il successo dell’operazione Tomassini. Da grande esperto quale si ritiene, cercato da tutti (ha inserito Fiorucci tra gli interlocutori più assidui, ma ciò non risulta come, altrettanto, non emerge la grande amicizia decantata)  dovrebbe sapere molto bene  che il segreto per trattenere tanti giocatori è solo uno: i soldi.

Ma, la cosa che più mi ha disturbato, è l’essersi messo in competizione, proprio lui considerato “un grande saggio” del calcio, con un ragazzo che potrebbe essere suo figlio, colpevole solo di provare a intraprendere una carriera nella quale Arcipreti sostiene e viene accreditato essere un numero uno. Se così fosse e le chiamate televisive da parte di emittenti che volano basso lo confermano, siamo messi veramente male.

Tornando a Matteo, non dico nulla di nuovo affermando di avere  con il ragazzo un rapporto affettivo consolidato, nato con le mie  frequentazioni a casa sua da quando era un bambino,  forte  dell’amicizia che mi lega a tutta la famiglia.

Amicizia a parte, i fatti dimostrano la mia predisposizione a dare supporto ai giovani che dimostrano entusiasmo nelle cose che fanno. L’ho sperimentato da tempo, nel calcio come nella vita professionale, rendendomi conto che noi adulti non siamo eterni ed è buona cosa aiutare i ragazzi che si manifestano volenterosi. Ci lamentiamo, spesso, dei giovani che non sono preparati. Dipende, anche da noi, troppo egoisti, che non li prepariamo.

Per chiudere, Arcipreti  ha paragonato Matteo a un portaborse. Dico subito, che io avrei fatto carte false se m’avessero proposto tale professione quand’ero più giovane.

 La chiudo qui. Ma  ritenevo doveroso intervenire.

Grazie per l’ospitalità sulle vostre pagine e/o notiziari sportivi.

Roberto Biagioli”

La risposta di Alvaro Arcipreti

A questo comunicato, Arcipreti risponde prontamente nella stessa giornata del 23 giugno:

“Avrei volentieri evitato, ma mio malgrado, sono costretto a rispondere ad un Tizio che, con il livore tipico di chi ha la coscienza sporca, ha scritto un poema sul sottoscritto, ovvero sia il Dott. Biagioli. Cercherò di essere breve come lui, ma sarà dura. 

Io Biagioli l’ho conosciuto 17 anni fa in serie D, abbiamo vinto i play-off per la C2, l’ho ritrovato l’anno scorso e abbiamo stravinto l’eccellenza, nell’anno in cui lui voleva smettere con il calcio, perchè, al solito ipocritamente non ce la faceva più a stare in questo maledetto mondo pallonaro dove lui però fa il Presidente da 20 anni, circondato da 4/5 yesman che gli bastano per essere l’unica cosa che gli interessa realmente cioè il Reuccio locale di Orvieto, visto che di calcio il Dottore ne capisce come io di pietra e cave, dove lui in questo sì è un imprenditore di ottimo livello. 

Le mie parole, a differenza del Dottore non sono dettate da livore, ma da fatti concreti: in 20 lunghi anni da Presidente Biagioli è retrocesso 3 volte, non ha vinto mai niente, salvo una coppetta Italia tanti anni fa in Promozione, quindi calcisticamente lui esiste soltanto perchè il Sottoscritto, insieme a pochi altri, gli ha fatto fare 2 su 2 (campionati vinti), quindi lui ha vinto solo e soltanto quando ha avuto la fortuna di lavorare con me e siccome si azzarda a fare paragoni calcistici, ma forse lì è stato mal consigliato, gli ricordo che il sottoscritto negli ultimi 10 anni ha vinto 4 campionati (Perugia D C2) San Benedettese (Eccellenza) Orvietana (Eccellenza), con due anni di Covid di mezzo mi sembrerebbe una buona roba, ma non voglio nemmeno bearmene più del dovuto perchè io, a differenza del Dottore, so bene che nel calcio si vince e si perde lo rimarco a Biagioli solo per dirgli che se ne facesse una ragione se io parlo molto in TV o vengo apprezzato per questi risultati, mi chiamano perchè questo è il mio mondo, non sicuramente il Suo, che a parole lo detesta poi fa il Presidente da 20 anni, chi mi conosce bene sa perfettamente che io non sono l’arrogante e il presuntuoso che tu vuoi far apparire perchè queste sono caratteristiche che appartengono a te, così come gli scheletri negli armadi di cui tu dovresti eventualmente preoccuparti, visto che il sottoscritto non ha di questi problemi. Cerco di accellerare, caro Dottore, perchè ci sarebbe da scrivere un libro su di te, ma converrai con me che rischiamo di annoiare tutti con la nostra povera polemica e tu rischieresti di diventare un pò meno Reuccio locale, dopo questa splendida salvezza. 

Quindi, vengo a bomba, fattene una ragione, io dell’Orvietana non ne ho sinceramente parlato quasi mai, non ne voglio parlar più, nè mi interessa nulla, dillo ai tuoi Yesman che ti riportano notizie sbagliate, io ho dato tantissimo a quella città ed ovviamente a te, conservo belle amicizie, ma il mio pensiero e lavoro è solo per l’Atletico BMG dove, mi dispiace per te, ho trovato un ambiente molto più stimoltante da quello da te presieduto ad Orvieto dove ho portato sì, proprio Mister Ciccone, con il quale ho avuto scontri caratteriali forti da sempre ma ribadisco sempre nel rispetto e nella stima reciproca dei ruoli, lui allenatore io direttore, so perfettamente che la cosa ti infastidisce, così come quella di Giuliano Cioci, per me amico e fratello calcistico, da te tirato in ballo da vero ipocrita, ma anche qui in Umbria tutti sanno chi è Giuliano, conoscono molto meno Biagioli, ma come vedi ti stiamo dando una mano. 

Chiudo, finalmente, con una ultima e spero definitiva considerazione: la mia presenza fisica ad Orvieto (ma qui parlo anche per Cioci) è stata costante, nonostante la distanza kilometrica da Umbertide, sia in Eccellenza che in serie D per gli accordi tra me e te presi, perchè io caro Dottore, il calcio lo vivo con passione ( sulla competenza devono parlarne gli altri) perchè mi piace e lo sento dentro più di tutti ed è per questo che io, a Perugia, a Orvieto o all’Atletico BMG mi assento per 15/20 minuti durante la partita, perchè la sento troppo, sentimento che, mi dispiace per te, tu non puoi comprendere perchè per te il calcio è solo e soltanto il risultato finale, per continuare ad essere la sera al bar, o la mattina in ufficio, il Reuccio locale di Orvieto ed è anche per questo che devi tantissimo al tuo ex Direttore Generale. 

Spero sia finita così, sarebbe sennò per gli altri una noia sublime. 

Alvaro Arcipreti

Biagioli non ci sta

E sempre venerdì 23 giugno, il presidente Biagioli ancora una volta sceglie di replicare:

“Caro leoncino ferito, continui a fare liste della spesa che non interessano me e tutti gli orvietani. Basterebbe vedere i commenti al mio intervento per capirlo. Capisco, però, quanto per te non sarà facile. Io, a Orvieto faccio altro, a pallone giochiamo la domenica, per la Città e gli orvietani e non per mettere insieme il pranzo con la cena. E’ l’ultima volta che rispondo, non voglio finirti, se cerchi la mia pubblicità IO costo tanto.

Quello che hai fatto lo sanno tutti. Si stanno interrogando sul perché , a certe comparsate in queste TV da quattro soldi, vada solo tu. Un motivo ci sarà, quindi ti consiglio di porti la domanda e trovare la risposta, almeno risolvi.  Da ultimo, fatti una ragione di quanto sto per dirti: in questo gioco, tra chi i soldi li mette e chi li prende vincerà sempre il primo.
Buon campionato, ometto.

P.S. i tuoi Reucci li hai finiti tutti. Se vuoi, possiamo anche fare un elenco!

Roberto Biagioli”

E non ci sta nemmeno Arcipreti

“Non c’è la fa proprio il Dottore a subire, non c’è abituato, me ne scuso con i lettori, come già premesso, sicuramente annoiati .                                 
Caro Reuccio, il leoncino sarà anche ferito, ma il Reuccio è di sicuro tramortito, ha subito la botta, con i tuoi soldi comperi gli altri, di sicuro non il leoncino ferito…
Comunque consolati, ti ho dato tanta visibilità, da oggi in Umbria sarai un po’ più noto e le TV da quattro soldi chiameranno anche te.
Buon campionato Dottore.
P.S. Se in 20 anni non hai mai vinto senza il leoncino, non può essere colpa del leoncino ferito…”

Concludendo, l’opinione di Orvietosport:

Abbiamo deciso di pubblicare sia il link del video integrale, sia i comunicati nella loro interezza solo dopo che le repliche e le controrepliche si erano succedute e solo per dovere di cronaca. Siamo convinti che il calcio – e lo sport in genere – sia ben altra cosa e che di ciò siano ben consci anche i protagonisti di tutta la vicenda. L’auspicio è che finalmente stavolta il botta e risposta sia davvero terminato e che tutti possano tornare all’ attività che più sanno fare bene: il calcio giocato, che con queste punzecchiamenti poco, anzi niente, ha a che fare.

Soccer ball on grass

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